Dalla poesia alla musica, dall’arte alla natura, il concetto di “bellezza” è sempre stato un elemento caratterizzante nel processo evolutivo del genere umano, alla costante ricerca di un equilibrio con il mondo. “Bello” è “buono”, ma anche “giusto” e “vero”: Platone riteneva che il viaggio quotidiano dell’uomo - “mutevole e imperfetto” - fosse finalizzato al raggiungimento della bellezza come valore assoluto. Nel corso dei secoli, il progresso scientifico e culturale ha confermato questa esigenza primaria, orientando e educando le generazioni allo stupore, alla conoscenza, al rispetto e alla salvaguardia del Creato, come paradigma di pace e giustizia. “La bellezza salverà il mondo” sosteneva lo scrittore russo Fëdor Dostoevskij, riferendosi a un canone che attingesse non solo alla natura nel suo insieme, ma anche all’arte e alla cultura; lo ha ribadito con forza Papa Francesco nell’enciclica “Laudato Si’”, richiamando l’urgenza di rimodulare l’esistenza umana alla luce di un’ecologia integrale, per generare spazi di dialogo e comprensione reciproca. Un obiettivo che l’Unesco (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura) ha sempre perseguito. In merito all’educazione in particolare, “diritto fondamentale la cui tutela è di primaria importanza per costruire la pace, debellare la povertà, favorire lo sviluppo sostenibile e facilitare il dialogo interculturale”, l’Organizzazione ha sempre mirato allo “sviluppo di sistemi educativi inclusivi e di qualità, rispettosi dell’uguaglianza di genere, che offrano possibilità di apprendimento per tutti durante il corso della vita; fondamentale inoltre, contrastare l’abbandono precoce della scuola, favorire la formazione professionale di qualità dei docenti, potenziare l’impiego delle tecnologie informatiche, veicolare valori di giustizia sociale, il rispetto dei diritti umani e delle diversità, insegnare stili di vita sani”.
E sarà la dott.ssa Antonella Cassisi, funzionario del Ministero degli Affari Esteri e responsabile del settore educazione presso la Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, l'ospite d’onore dell’evento web “La bellezza attorno a noi - Gli studenti incontrano l’Unesco”, promosso dalla Società Editrice Sud con con l’istituto comprensivo “Mazzini Gallo”, nell’ambito del progetto “Gazzetta del Sud in classe con Noi Magazine”, che si terrà giovedì 4 marzo a partire dalle 11. Al webinar parteciperanno anche il liceo classico “D. Borrelli” di S. Severina (Crotone) e gli istituti comprensivi “Cassiodoro Don Bosco” di Reggio Calabria e “Fuscaldo” di Cosenza.
Dopo i saluti del presidente di Ses Lino Morgante e delle dirigenti scolastiche Maria Ausilia Di Benedetto, Antonietta Ferrazzo, Eva Nicolò e Annamaria De Luca, interverranno anche la presidente nazionale della Federazione Italiana dei Club e Centri per l'Unesco Teresa Gualtieri e i presidenti delle sezioni siciliane e calabresi, fra cui la prof.ssa Santina Schepis per Messina e l'arch. Alberto Gioffrè per Reggio Calabria, che patrocinano l'evento, moderato dalla giornalista Natalia La Rosa, responsabile dell’inserto “Noi Magazine”. Quindi la parola passerà agli studenti, i cui lavori sul tema saranno pubblicati sull'edizione dell'inserto di giovedì prossimo. L'evento potrà essere seguito in diretta sul canale youtube di Gazzetta del Sud.
Costituitasi il 16 novembre 1945 (anche se l’entrata in vigore avviene il 4 novembre 1946 con la ratifica ufficiale dei primi venti stati) a seguito della proposta lanciata nell’immediato dopoguerra dalla Conferenza dei Ministri dell’istruzione alleati tenutasi a Londra, con l’intento di creare un organismo internazionale che facesse capo alle Nazioni Unite per promuovere la pace e la comprensione tra i Paesi favorendo la ricerca scientifica, la tutela dei beni culturali e del paesaggio, la comunicazione e l’informazione per garantire a tutti i diritti fondamentali, l’Unesco - che ha sede in Francia - conta oggi 195 stati membri e 10 membri associati. Ogni sei anni l’Assemblea generale (uno dei tre organismi assieme al Consiglio esecutivo e alla Segreteria) elegge i rappresentanti di 21 stati membri che vanno a costituire il Comitato Patrimonio Mondiale, con il compito di selezionare (attraverso la valutazione di alcuni criteri fondamentali) i nuovi siti o i beni immateriali da inserire nella “Lista patrimonio mondiale” e di proteggerli, distribuendo le risorse del fondo per il patrimonio mondiale. L’Italia assieme alla Cina è il Paese che detiene il record mondiale: 55 i beni inseriti nella lista nel 2019; di questi 7 sono in Sicilia (Isole Eolie, area archeologica di Agrigento, Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, Siracusa e Necropoli di Pantalica, Etna e Itinerario Arabo Normanno) e 6 in Calabria (Foresta di Cozzo Ferriero, Varia di Palmi, Duomo di Cosenza, Codex Purpureus Rossanensis, Sila e Transumanza). In attesa di riconoscimento lo Stretto di Messina, Taormina e l'Aspromonte.
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