A fare da apripista erano state alcune diocesi tedesche, da Magonza a Dresda, ma diversi sacerdoti, anche in Italia, si sono interrogati negli ultimi tempi sulla possibilità di benedire le coppie omosessuali. Oggi è arrivato netto il "no" della Congregazione per la Dottrina della Fede, un provvedimento preso dopo essersi consultati con Papa Francesco che «ha dato il suo assenso». La nota arriva come risposta ad un "dubium", un quesito: «Non è lecito impartire una benedizione - afferma l’ex Sant'Uffizio - a relazioni, o a partenariati anche stabili, che implicano una prassi sessuale fuori dal matrimonio (vale a dire, fuori dell’unione indissolubile di un uomo e una donna aperta di per sé alla trasmissione della vita), come è il caso delle unioni fra persone dello stesso sesso». Nessuna discriminazione, assicura il Vaticano. Ma il mondo gay tuona contro la posizione della Santa Sede.
«La scelta del Papa di non benedire le coppie omosessuali è un passo indietro per quei credenti che speravano nel nuovo Papa, ma non deve influenzare la politica italiana», commenta Fabrizio Marrazzo, portavoce del Partito Gay per i diritti Lgbt+. «Purtroppo - aggiunge - quotidianamente sentiamo politici di tutti gli schieramenti che affermano di ispirarsi al Papa». In alcuni ambiti ecclesiali - ricorda la Dottrina della Fede - si stanno diffondendo progetti e proposte di benedizioni per unioni di persone dello stesso sesso. «Non di rado, tali progetti sono motivati da una sincera volontà di accoglienza e di accompagnamento delle persone omosessuali - sottolineano il Prefetto, il card. Luis Ladaria, e il segretario, mons. Giacomo Morandi - alle quali si propongono cammini di crescita nella fede». Ma la benedizione è un «sacramentale» e come tale non può essere considerata lecita, in quanto «costituirebbe in certo qual modo una imitazione o un rimando di analogia con la benedizione nuziale, invocata sull'uomo e la donna che si uniscono nel sacramento del matrimonio».
«La dichiarazione di illiceità delle benedizioni di unioni tra persone dello stesso sesso non è quindi, e non intende essere, un’ingiusta discriminazione», assicura la Congregazione specificando che questo infatti «non esclude che vengano impartite benedizioni a singole persone con inclinazione omosessuale». Su tutt'altro fronte oggi il Pontefice invece è tornato a condannare i populismi e si è detto preoccupato dall’ascesa di Marine Le Pen in Francia. «Un amico mi ha detto: "In Francia, avremo Marine Le Pen presidente". Io non voglio essere sgradevole o dire al vostro Paese quello che deve fare. Ma è preoccupante. Sono preoccupato per la crescita dei populismi. L'antidoto è un movimento popolare, ed ascoltare questo movimento. Bisogna opporre al populismo il popolarismo": a riferire le sue parole, come riportate dal settimanale francese L'Obs, sono stati alcuni esponenti francesi, ricevuti dal Papa in Vaticano, per parlare dei temi della transizione ecologica.
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