Se qualcuno che conosci esprime preoccupazione sui vaccini, ascolta i suoi dubbi con empatia, racconta la tua esperienza e offri informazioni corrette. A puntare sul dialogo, indicando quattro consigli per affrontarlo al meglio è l’Organizzazione mondiale della sanità che spiega: "Ogni cittadino può dare il proprio contributo alla lotta contro il Covid", parlando dei vaccini con conoscenti, amici e parenti che hanno dubbi. Per farlo, però, niente risposte preconfezionate e sì, invece, alle domande che invitano alla riflessione. «I vaccini sono sicuri, efficaci e rappresentano una parte importante della risposta al Covid-19, ma molte persone continuano ad avere dubbi, perplessità, mettendo a rischio la propria salute e quella degli altri», spiega Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg). In Italia a non vaccinarsi, secondo stime, sarebbero circa 10 milioni di persone.
«A preoccupare sono soprattutto i due milioni di anziani ancora non vaccinati, in molti casi per timori infondati che, con un algoritmo basato sull'intelligenza artificiale stiamo individuando, per cercare di recuperarli. La paura più grande è dettata dalle trombosi, siamo subissati da richieste di cittadini che vogliono fare esami del sangue sulla coagulazione, per prevedere possibili conseguenze del vaccino. Ma purtroppo non esistono». D’altro canto i vaccini rappresentano uno degli argomenti più frequenti di conversazione e sono ormai pochi coloro che non si sono imbattuti almeno una volta in una discussione pro o contro. Il dialogo è la mossa vincente secondo l’Oms. A patto che si "sappia" parlare, evitando atteggiamenti che portano a irrigidire le posizioni.
1. Passare da un atteggiamento dogmatico all’empatia
Il primo step è passare da un atteggiamento dogmatico all’empatia. Anche se non si è d’accordo con le loro motivazioni altrui, precisa l’Oms, «è un errore non sforzarsi di cercare di capire come si sente e cosa prova chi abbiamo davanti».
2. Fare domande aperte che suscitino una risposta diversa da sì o no
Secondo consiglio utile è quello di fare domande aperte, che suscitino una risposta diversa da sì o no, ma «che possano aiutare a comprendere meglio le preoccupazioni di chi abbiamo di fronte», ad esempio: «Che cosa hai sentito sui vaccini Covid?» o «Cosa ti fa avere dubbi?». Domande come queste possono anche «aiutare l'altra persona a elaborare i propri pensieri» e portarla a riconoscere paure irrazionali.
3. Parlare della propria esperienza
Il terzo consiglio è parlare della propria esperienza, «condividendo le proprie ragioni pro vaccino ma anche gli eventuali precedenti dubbi: niente è più efficace dell’esperienza».
4. Aiutare a cercare informazioni attraverso fonti certificate
Infine, offrirsi di aiutare a cercare informazioni e farlo sempre attraverso fonti certificate, sottolineando anche come la vaccinazione aiuterà a ritrovare la normalità nelle nostre vite. Tutti, conclude l’Oms «possono fare la loro parte».
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