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Smartworking, entro l'anno arrivano le regole nel settore privato

Un protocollo condiviso tra Governo e parti sociali sullo smartworking nel settore privato da firmare entro la fine dell’anno quando finirà lo stato di emergenza sanitaria. L’obiettivo presentato oggi dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando nell’incontro in videoconferenza con le parti sociali è stato condiviso dalle organizzazioni che chiedono però di limitare la regolazione dando piuttosto spazio alla contrattazione collettiva. Un eventuale intervento normativo potrebbe arrivare solo in un secondo momento proprio a sostegno dei contratti. Il prossimo incontro dovrebbe essere fissato entro metà novembre e entro quella data il ministro invierà una proposta di linee guida alle parti. Ci si limiterà ad una cornice sul lavoro agile a sostegno della contrattazione collettiva «senza schemi eccessivamente rigidi» , come ha spiegato il ministro, ma con un’indicazione dei contenuti minimi dell’accordo che sarà comunque individuale tra datore di lavoro e lavoratore.

Non sarà più possibile quindi con l’esaurirsi della fase emergenziale per il datore di lavoro agire in modo unilaterale sul lavoro a distanza ma sarà necessario, come peraltro previsto per il pubblico impiego, un accordo tra azienda e lavoratore. Il protocollo dovrà dare indicazioni di massima, secondo quanto esposto da Orlando, sull'orario di lavoro chiarendo quale è il periodo di disconnessione, sulla parità di trattamento, sul luogo dove si potrà erogare la prestazione (non necessariamente da casa), sulla sicurezza del lavoratore e sulla protezione dei dati oltre che sulla dotazione informatica che dovrà essere assegnata al dipendente. Dovrà inoltre essere garantita l’alternanza tra lavoro a presenza e a distanza anche per evitare il rischio di discriminazione delle donne. Il Governo comunque intende sostenere questa tipologia di lavoro più di quanto sia stato fatto con la legge del 2017 considerandola anche per l’impatto positivo che può avere sia sul fronte della transizione ecologica (riducendo gli spostamenti tra casa e lavoro), sia sulla crescita digitale delle imprese. Inoltre Orlando nell’incontro ha citato la la possibile importanza di questo tipo di lavoro per l’inclusione dei lavoratori fragili e per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. «Se la proposta di indice sarà accolta - ha detto - proporrò un nuovo incontro per sciogliere nel merito i nodi che ho richiamato per titoli». E’ evidente l’importanza - ha concluso di «tempi molto stretti». «Apprezziamo che il ministro Orlando voglia farsi promotore di un’Intesa sullo smart working - ha detto il numero uno della Cisl, Luigi Sbarra - la via è quella di un accordo triangolare tra Governo, sindacato e impresa per restituire questo strumento alla contrattazione e coglierne così tutte le potenzialità in termini di flessibilità, inclusività, sostenibilità e produttività».

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