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Premio Ambrosoli: Giuseppe Antoci e Ilaria Capua tra gli "italiani virtuosi"

Da uno studio svolto dall'Osservatorio Giorgio Ambrosoli e dall'Università Cattolica Sacro Cuore. Antoci: "Tutelare lo stato di diritto impone scelte nette e decise"

Giuseppe Antoci, Presidente Onorario della Fondazione Caponnetto ed ex Presidente del Parco dei Nebrodi e Ilaria Capua, direttrice del Centro di Eccellenza One Health dell’Università della Florida, definiti "Italiani Virtuosi" dopo una ricerca realizzata dall’Osservatorio Premio Giorgio Ambrosoli in collaborazione con gli studiosi Toni Giorgi e Caterina Gozzoli dell’Università Cattolica Sacro Cuore.

Lo studio

Dal titolo «Gli italiani virtuosi», è frutto di due anni di raccolta dati e viene inquadrato, per la prima volta, nell'ambito delle scienze sociali, mettendo in evidenza le buone pratiche che ci sono nel nostro Paese e chi si espone per tutelare lo stato di diritto in condizioni di difficoltà.

L'Italia dei virtuosi

Nell'Italia dei virtuosi, insieme ad Antoci, sfuggito ad un agguato mafioso nel 2016 grazie all'auto blindata e all'intervento armato dei poliziotti di scorta, e alla virologa Ilaria Capua, il giornalista Paolo Borrometi da anni sotto scorta, il whistleblowing Andrea Franzoso, l’imprenditore calabrese Gaetano Saffiotti e l’imprenditore padovano Giuliano Bastianello.

Tutti loro, già insigniti del Premio Giorgio Ambrosoli, sono accomunati dalla capacità di compiere buone pratiche a volte accompagnate da scelte difficili esponendosi contro il malaffare, la corruzione e il crimine organizzato, così come ha fatto proprio Antoci sferrando, con il suo Protocollo e la conseguente Legge, un duro colpo alle famiglie mafiose che da anni introitavano, nel silenzio, milioni di euro di fondi europei per l’agricoltura.

La concezione "politica"

“Si evidenzia una concezione della politica nel suo significato più profondo e originario del termine: come sguardo al bene comune e alla collettività attraverso l’impegno e la responsabilità civile di ogni cittadino che si traduce in primo luogo nel rispetto delle leggi” – si legge nello studio. E inoltre: “Si constata, infatti, il riconoscimento delle proprie azioni come utili alla collettività e alla tutela dei cittadini e dei lavoratori” E ancora: “Sono emerse la volontà e la speranza di rompere il sistema disfunzionale che l’illegalità produce nei territori” Un importante passaggio dello studio viene rivolto alla “famiglia morale”, un significato sociale positivo che caratterizza tante famiglie italiane.

Lo studio mette ancora in evidenza la grande diffusione di pratiche virtuose, circa 831: associazioni in memoria delle vittime (2,6%), associazioni e cooperative impegnate nella legalità (31,6%), cinema (16,3%), spettacoli teatrali (6,2%), musica (16,6%), centri studi e ricerca (7,7%), percorsi di cittadinanza attiva (9,9%), casi individuali (4,9%), fonti di informazione (2,2%), associazioni di impresa, di categoria e sindacati (2,0%).

Le parole del Presidente Antoci

“Ho appreso con emozione la notizia dello studio effettuato dall’Osservatorio Giorgio Ambrosoli e dall’Università Cattolica Sacro Cuore – dichiara Antoci – e tutto questo mi ha riempito di gioia ma anche di grande responsabilità. Tutelare lo stato di diritto – continua Antoci – impone scelte nette e decise. Per comprenderlo – continua Antoci – basta seguire le parole del nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che proprio a Milano, alla cerimonia per il quarantesimo anniversario dell’uccisione di Giorgio Ambrosoli, disse: “Ritrarsi dalle proprie responsabilità, fingere di non vedere non è un comportamento neutrale, al contrario costituisce un obiettivo e concreto aiuto alla illegalità e a chi la coltiva”. “Ecco – conclude Antoci – in fondo basta solamente schierarsi… e dalla parte giusta, così come fece Giorgio Ambrosoli lasciando a tutti noi i valori dell’esempio e della responsabilità”.

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