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Cnn+ fa flop: il canale streaming da un miliardo di investimenti chiude il 30 aprile

Dopo appena tre settimane dal debutto del canale streaming, è arrivato l’ordine di chiusura. Cnn+ concluderà la programmazione il 30 aprile.

Un progetto da un miliardo di dollari, la nuova frontiera dell’informazione, il futuro. Tutti ingredienti formidabili che la Cnn ha proposto ai telespettatori in questi mesi, mostrando i volti dei grandi giornalisti che avrebbero portato una rivoluzione televisiva nel cuore dell’America, a cominciare dall’icona della conservatrice Fox News Chris Wallace, l’unico della rete concorrente capace di tenere testa a Donald Trump. Tutto finito sul nascere. Questa è pur sempre la terra dei sogni che nascono da nulla e si infrangono in un niente.

Dopo appena tre settimane dal debutto del canale streaming, è arrivato l’ordine di chiusura. Cnn+ concluderà la programmazione il 30 aprile. Altri dettagli nelle prossime ore. La decisione è stata annunciata da Warner Bros Discovery. Il nuovo presidente di Cnn, Chris Licht, che entrerà in carica da maggio, ha convocato una riunione d’urgenza per informare i dipendenti. La notizia ha fatto sobbalzare dalle sedie i direttori dei media americani, perché non erano arrivati segnali, anche se gli ascolti iniziali non erano stati al livello delle aspettative. Ma i colpi erano nell’aria, a cominciare dall’intervista, annunciata con largo anticipo, alla portavoce della Casa Bianca Jen Psaki, vicina a cambiare lavoro. A intervistarla sarebbe stato proprio Wallace - il condizionale è necessario in questo momento - che aveva pensato a lei per lanciare il suo nuovo appuntamento televisivo. Ma adesso cosa succederà? L’addio di Psaki alla Casa Bianca, per abbracciare una carriera di commentatrice televisiva, coinciderebbe con quello della fine del canale streaming e di uno show tanto atteso.

L’evento giornalistico rischia di trasformarsi in un requiem collettivo, anche perché arriva in un momento di grandi sussulti nel rutilante mondo dell’intrattenimento americano. Hbo Max e Hbo hanno aggiunto, nel primo trimestre 2022, altri tre milioni di nuovi abbonati, proprio mentre Netflix ne ha persi duecentomila ed è crollato in Borsa, perdendo più del 20 per cento del suo valore in azioni. Il gruppo Hbo adesso conta su 76,8 milioni di clienti, con un aumento - su base annua - di 12,8 milioni. Mentre Netflix arranca, nonostante l’arrivo nel palinsesto di serie molto attese come «Ozark» e «Stranger Things», oltre al film «The Grey Man» con Chris Evans e Ryan Gosling. Per risalire al primo trimestre negativo del gigante americano bisogna risalire al 2011. E il futuro non si presenta roseo: la compagnia prevede di perdere due milioni di abbonati, una piccola porzione dei 221,6 milioni totali, ma sufficiente per far parlare di crisi strutturale.

Per la Cnn, invece, questo è un flop fragoroso. Gli enormi investimenti decisi per il canale streaming non hanno acceso gli entusiasmi del pubblico. Finora gli abbonati sono stati meno di 10 mila al giorno, numeri piccolissimi e dolorosi per il board del network più famoso al mondo, ma in calo da anni. Il servizio streaming sarebbe dovuto partire già a febbraio, ma tutto era stato rimandato dopo lo scoppio dello scandalo sentimentale che aveva travolto il presidente, Jeff Zucker, un solido top manager che si era "dimenticato" di segnalare al board la sua relazione con la responsabile del marketing. Zucker si è dimesso e Cnn+, di cui lui era stato l’artefice, ha perso tutta la spinta. I messaggi lanciati nei giorni seguenti, però, erano stati tutti improntati al miglior pionierismo americano: i vertici parlavano di «parte integrale del futuro di Cnn» e a marzo era stato organizzato un party extra esclusivo in un bar ristorante al 30 di Hudson Yards, nel nuovo cuore mondano di New York, non lontano dal quartier generale. Nel corso della serata, la Cnn aveva annunciato che il fondatore, il miliardario Ted Turner, sarebbe stato il primo abbonato di Cnn+. E giù un lungo applauso. Turnder è stato davvero il primo a sottoscrivere, emulato però solo da poche migliaia di persone. E per poche settimane.

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