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Cos'è il metaverso? Ecco il nostro futuro da avatar e ologrammi

Cos'è il metaverso? Facebook sta portando avanti una grande operazione di “rebranding”, con un nuovo nome, Meta. L’obiettivo è quello di essere vista come una società del metaverso, non più solo come un social network e un insieme di app.

Cos'è il metaverso

Secondo Mark Zuckerberg, questo nuovo concetto supportato dalla realtà virtuale consentirà di “teletrasportarci al lavoro, a un concerto o a una riunione di famiglia in forma di ologramma" facendo risparmiare tempo, traffico e non incidendo sull'ambiente. E ha previsto che il metaverso raggiungerà un miliardo di persone nel prossimo decennio. Pochi giorni dopo anche Microsoft, in un evento rivolto alle aziende, ha annunciato i suoi piani per questa tecnologia con spazi personalizzati e immersivi per incontrarsi nel lavoro.
«Il metaverso è qui e non sta solo trasformando il modo in cui vediamo il mondo, ma anche il modo in cui vi partecipiamo, dalla fabbrica alla sala riunioni», ha detto il Ceo Satya Nadella.

Già in passato abbiamo assistito a tentativi (falliti) di creare un metaverso nel mondo digitale, ad esempio  i MMORPG e le chat in tre dimensioni come Second life o Active Worlds.

Il termine metaverso è stato usato per la prima volta da Neal Stephenson nel romanzo "Snow Crash", un classico del genere cyberpunk pubblicato nel 1992. Viene considerata la nuova frontiera di Internet, un nuovo grande mondo virtuale dove gli utenti, per mezzo dei loro avatar, vivono esperienze interattive multimediali. Una specie di evoluzione, appunto,  del fenomeno (fallimentare) di Second Life, su cui stanno già puntando i colossi del "gaming".

Facebook lancia Workrooms, prima app del metaverso

Mark Zuckerberg ha presentato, durante una conferenza stampa in realtà virtuale, Horizon Workrooms, prima applicazione del metaverso di Facebook. Si tratta di una via di mezzo tra il videogame The Sims e app già esistenti di social networking in VR, anche se qui il concetto di fondo è differente. Facebook ha sviluppato Workrooms pensando al lavoro da remoto e alle frequenti riunioni online che negli ultimi mesi, causa pandemia, hanno sostituito quelle in ufficio.

Per tale motivo, l'app si pone quale surrogato di una tradizionale giornata lavorativa in cui attività personali si mischiano a quelle di gruppo, pausa caffè inclusa. Horizon Workrooms è accessibile via Oculus Quest, i visori, giunti alla seconda versione, che non necessitano di un collegamento al computer per funzionare (anche se resta possibile, per fruire di qualità maggiori). "In futuro, lavorare insieme sarà uno dei modi principali in cui le persone utilizzeranno il metaverso" ha scritto Mark Zuckerberg in un post su Facebook.

L'azienda ha dimostrato come gli utenti possono incontrarsi in sale conferenze virtuali e collaborare su lavagne o documenti condivisi, interagendo anche con la propria scrivania e la tastiera del computer, tramite la funzione di visione ambientale dei Quest. Il termine "metaverso", coniato nel romanzo del 1992 "Snow Crash", è usato per descrivere luoghi accessibili attraverso diverse piattaforme in cui convergono il fisico e il digitale. Di recente è stato citato anche da Satya Nadella di Microsoft, che ha parlato della possibilità del lancio di prodotti e servizi che ne plasmino una propria versione. Redmond ha già in portafoglio varie versioni degli HoloLens, con una piattaforma specifica di Windows e varie app di collaborazione che integrano reale e virtuale.

 

 

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