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La lettera di Luciana Littizzetto a Maurizio Gasparri: «La legge 194 non si tocca, è di tutte le donne»

"La legge 194, è quella che garantisce il diritto all’aborto, e sottolineo, NON INVITA LE DONNE A FARLO". Inizia così la "letterina" indirizzata da Luciana Littizzetto a Maurizio Gasparri, letta dall'attrice torinese ieri sera durante il programma «Che Tempo Che Fa» condotto su Rattre da Fabio Fazio.

Ecco il testo completo: "E’ una legge del 1978, nata da un referendum, è una buona legge ma se cominci a metterci mano e a svuotarla perde il suo equilibrio e crolla.
Dare il riconoscimento giuridico al feto significa che sia la donna che il medico potrebbero essere accusati di omicidio. Non è una quisquiglia Gaspy.. E’ piuttosto una semplice, affettuosa picconata ad un diritto che tante lotte e tante pene è costato alle donne.
Caro Maurizio che sei maschietto, come fai a sapere meglio di una donna cosa è bene o non è bene fare? È come se un pipistrello volesse insegnare ad un delfino a nuotare. O un cavallo spiegasse a un’anatra come fare per volare.
La 194 è una legge che allarga i diritti e non li restringe, che non toglie nulla a chi l’aborto non lo vuole fare e concede la possibilità a chi invece non vede altra strada.
Chi siamo noi per giudicare una scelta così dolorosa?

Come posso sapere io come si sente una donna violentata che porta in grembo il frutto di quello strazio?
Come posso sapere io come si sente una donna alla quale il medico ha detto che il bambino che sta crescendo dentro di lei dovrà vivere una vita intera di sofferenza?
Come posso sapere io come si sente una ragazzetta di 15 anni che cercava amore e si è ritrovata mamma per errore?
Come posso sapere io come si sente una donna sola, senza soldi, magari con altri figli che già non riesce a sfamare.
E come posso sapere io come si sentono un sacco di altre donne che scelgono di non essere mamme per chissà quali motivi.
Non lo so. Ma una cosa la so.
So che basta un attimo Gaspy per tornare indietro di anni e ricominciare con i ferri da calza.
Quindi lo dirò forte e chiaro: la 194 non si deve toccare.
Perché la 194 non è mia, non è tua, non è né di destra né di sinistra, la legge 194 è di tutte le donne.
Grazie mille Gaspy per avermi ascoltato,
spero che questo sia solo il primo giorno di mille giorni di te e di me.
Per sempre tua. Lucianina
P.S. E il bello è che dopo aver fatto imbufalire tanta gente hai detto: “lo so che tanto non passa, l’ho fatto come atto di bandiera”. Tanto per mettere le mani avanti e far capire a tutti che passerai il tempo a cercare di smantellare i diritti acquisiti. Non ce la farai, grande Gaspy.
P.P.S. ciao Fabio, è stato bello lavorare con te
PPPS: Invece già che ci sei: perché non proponi di fare una sana educazione sessuale e sentimentale a scuola, fatta bene, diretta, senza pruderie?
In questo modo calerebbero anche le malattie sessualmente trasmissibili, che colpiscono soprattutto i più giovani e sono davvero un problema".

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