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La password più usata in Italia è "123456", nel mondo la parola "password". Rischio per aziende e utenti

Nel 2022 la password più usata al mondo è "password". Non è un gioco di parole ma il risultato della classifica compilata annualmente da NordPass. Stando a quanto emerge dalla ricerca, in Italia invece la parola chiave più comune usata dagli utenti è invece"123456". «Nonostante la crescente consapevolezza della sicurezza informatica, le vecchie abitudini sono dure a morire. La ricerca mostra che le persone usano ancora password deboli per proteggere i loro account», spiega la società che stila la lista.

Secondo l’analisi, rispetto ai dati del 2021, il 73% delle 200 password più comuni del 2022 rimane lo stesso. Inoltre, l'83% delle parole chiave nell’elenco di quest’anno può essere decifrato in meno di un secondo, proprio come la parola 'password’. Al secondo posto nella lista delle password più usate al mondo c'è '123456', al terzo '123456789' (entrambe si possono indovinare in 1 secondo), al quarto 'guest’al quinto "!qwerty". Riguardo l’Italia, secondo l’analisi, al secondo posto delle password più usate c'è '123456789', al terzo 'password’, al quarto 'ciaò, al quinto 'juventus'. Tutte decifrabili in 1 secondo da potenziali hacker. Infine secondo lo studio '123456' è ancora la password più diffusa in molti paesi: non solo in Italia, ma anche in Colombia, Francia e Giappone.

Rischio per aziende e utenti

Non c'è bisogno di essere un professionista del settore tecnologico per comprendere che parole chiave come queste sono inutili e anche pericolose per utenti e aziende. Ecco perchè è stata istitutita nove anni fa da Intel la Giornata Mondiale della Password (World Password Day) per incoraggiare le persone a usare password più forti e uniche.

Secondo il rapporto Acronis Cyber Protection Week Global 2021, il 75% degli utenti e il 50% dei professionisti del settore tecnologico hanno perso dati l'anno scorso esponendo le informazioni personali, delle loro aziende e dei loro clienti ai criminali informatici.

"Le violazioni dei dati sembrano essere diventate un evento quotidiano - spiega Topher Tebow, analista di Acronis - Questo significa che i nostri dati sensibili, comprese le credenziali degli account, hanno più probabilità che mai di finire tra le mani di malintenzionati". Per gli utenti, questo minaccia la privacy, le informazioni personali, le credenziali dei conti bancari e i numeri di previdenza sociale. E per le aziende e i fornitori di servizi tecnologici, il rischio è ancora maggiore: multe salate, costosi tempi di inattività e danni alla reputazione che portano alla perdita di clienti e possono anche silurare il business.

Per Acronis, per proteggersi bisogna "usare sempre password uniche non corte o facilmente indovinabili"; trovare "un gestore di password" come quelle più popolari che includono LastPass e 1Password; usare l'autenticazione a più fattori (Mfa) che aggiunge un secondo passo al processo di accesso, di solito sotto forma di un testo di conferma inviato al telefono.

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