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La strage sulle strade d'Italia: 1 morto ogni 3 ore, 8 al giorno. Mattarella, "Intollerabile"

Di quella che è un’emergenza quotidiana - non solo italiana: ogni anno nel mondo le vittime di incidenti stradali mortali sono 1,35 milioni, e gli incidenti stradali sono la prima causa di morte per gli under29 - per Biserni «si parla troppo poco, anzi per due o tre anni, complici il Covid, la siccità, da ultimo la guerra in Ucraina, non se ne è parlato affatto. Tantomeno in campagna elettorale. Qualcosa è sembrato cambiare nell’ultimo mese, ma solo per effetto di alcune terribili tragedie: la morte del 18enne Francesco Valdiserri, investito e ucciso sul marciapiede a Roma; lo schianto sulla via Emilia costato la vita a 4 persone, tra cui tre bambini di 2, 8 e 12 anni; il tamponamento sull'A4, al casello di San Donà di Piave, con 7 vittime. Giornali, tv e siti web hanno 'riscoperto' il tema nel modo più traumatico. Ora si tratta di dare un seguito a questa rinnovata attenzione».

In che modo? «Non esiste un’unica soluzione, ma partendo dal presupposto che nessun incidente mortale è inevitabile o addebitabile solo al caso - sottolinea il presidente dell’Asaps - e che gli effetti della patente a punti e della previsione del reato di omicidio stradale vanno lentamente scemando, è doveroso mettere in campo tutta una serie di interventi utili a ridurre il più possibile il danno». Sul sistema strade, ad esempio: «tutelando quelli che sono tradizionalmente gli utenti più deboli, pedoni e ciclisti, e migliorando la segnaletica, la qualità della struttura e quella del fondo stradale: speriamo che il Pnrr possa rappresentare in questo senso un punto di svolta».

Mattarella, "Prezzo intollerabile"

«L'elevato numero di persone che perdono la vita o che rimangono gravemente ferite sulle nostre strade costituisce una sofferenza sociale inaccettabile. Le vittime del traffico stradale sono un prezzo che la comunità non può tollerare». Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata Mondiale del Ricordo delle Vittime della Strada. «Se si considerano le vite stroncate e le lesioni gravi riportate da ciclisti, pedoni, anziani, disabili, utenti vulnerabili della strada - aggiunge - emerge con chiarezza quanto sia prioritario rafforzare la sicurezza nella mobilità». Per il Capo dello Stato sono inoltre «intollerabili i dati relativi alle vittime di incidenti con età inferiore ai diciotto anni». Per questo, «per garantire l’integrità della vita», insiste, «è indispensabile una attenta e condivisa azione sinergica tra istituzioni, società civile e industria. Vanno perseguiti gli obiettivi previsti dal Quadro strategico dell’Unione europea».
«Rendere meno pericolose le nostre strade richiede anche l’adozione di standard di sicurezza più esigenti per mezzi e infrastrutture e implica incentivare nuovi modelli di mobilità e la promozione di trasporti pubblici più diffusi ed efficienti nelle relazioni tra i territori». Di primaria importanza, suggerisce infine, è «sviluppare al massimo la diffusione di una cultura della responsabilità di ogni conducente volta ad accrescere la consapevolezza dei rischi a cui ciascuno di noi è esposto e a cui espone la vita degli altri quando è alla guida di un veicolo».

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