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Il Papa: "Ho firmato le mie dimissioni da utilizzare in caso di malattia"

Papa Francesco

«Ho già firmato le mie dimissioni», in caso «di impedimento medico». Lo ha affermato Papa Francesco nell’intervista al quotidiano spagnolo Abc. Il Pontefice riferisce di averle consegnate all’allora Segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone. «Le firmai e gli dissi: 'In caso di impedimento per motivi medici o che so, ecco le mie dimissioni. Ce le avete già». Non so a chi le abbia date il cardinal Bertone, ma gliele ho date io quando era segretario di Stato».

«E' la prima volta che lo dico», ha continuato Beroglio sottolineando di volere che si sappia: «Ecco perchè lo dico. Ora qualcuno andrà a chiedere a Bertone: 'Dammi il foglio!' (ride). Sicuramente lo consegnò al cardinale Pietro Parolin, nuovo segretario di Stato. L’ho dato a Bertone come segretario di Stato». Il Papa nella intervista all’Abc, che ha pubblicato stamani la sua versione integrale, risponde così alla domanda se non sarebbe appropriata, in caso di un impedimento improvviso per problemi di salute o incidenti, una norma in tal senso. Paolo VI scrisse anche le sue dimissioni in caso di impedimento permanente. «Esatto, e penso anche a Pio XII», ha concluso Francesco.

A quasi dieci anni dalla rinuncia di Benedetto XVI, papa Francesco racconta inoltre al quotidiano spagnolo Abc che «lo visito spesso e vengo edificato dal suo sguardo trasparente. Vive in contemplazione... Ha un buon senso dell’umorismo, è lucido, molto vivo, parla piano ma segue la conversazione. Ammiro la sua lucidità. È un grande uomo». E su che cosa apprezza di più nel suo predecessore, Bergoglio dice che «è un santo. È un uomo di alta vita spirituale». Ha intenzione di definire lo status giuridico di Papa emerito? «No. Non l’ho toccato affatto, né mi è venuta l’idea di farlo. Ho la sensazione che lo Spirito Santo non ha interesse a che mi occupi di queste cose», risponde il Pontefice. E dinanzi alla riflessione che per Benedetto, oggi 95/enne, sarebbe stato molto difficile governare la Chiesa se non avesse presentato la rinuncia, Francesco si limita a rilevare: «I 'futuribili' sono sempre ingannevoli, quindi non entro in questi discorsi».

«Entro due anni nominerò una donna a capo di un dicastero»

«Entro due anni nominerò una donna a capo di un dicastero». Lo conferma Papa Francesco nell’intervista alla testata spgnola Abc. Il Pontefice ha nominato diverse donne per alte cariche della Curia ma ancora nessuna come numero uno di un dicastero. «E' vero. Ma ci sarà. Ne ho uno in vista per un dipartimento che sarà vacante tra due anni. Nulla impedisce a una donna di dirigere un dipartimento in cui un laico può essere prefetto».
Da cosa dipende? «Se si tratta di un dicastero di carattere sacramentale, deve essere presieduto da un sacerdote o da un vescovo. Anche se lì si discute se l’autorità venga dalla missione, come sostiene il cardinale Ouellet, o dal sacramento, come sostiene Rouco Varela. E’ una bella discussione tra cardinali, una questione che i teologi continuano a discutere», precisa.

Ucraina, il Pontefice: «Non vedo fine a breve termine, è guerra mondiale»

Il Pontefice si è espresso più di 100 volte contro la guerra in Ucraina. «Faccio quello che posso. Non ascoltano. Ciò che sta accadendo in Ucraina è terrificante. C'è un’enorme crudeltà. E’ una cosa molto seria. Ed è questo che denuncio continuamente», ha sottolineato Francesco.
E riguardo alle critiche ricevute sulle sue dichiarazioni, Francesco aggiunge: «Qua ricevo tutti. Ora Volodymir Zelenski mi ha mandato per la terza volta uno dei suoi consiglieri religiosi. Sono in contatto, ricevo, aiuto...».

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