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Neonato morto soffocato dalla mamma, Chiara Ferragni: “Anch’io ho rischiato dopo il parto”

La morte di un neonato nel reparto di ginecologia dell'Ospedale Pertini di Roma, avvenuta la notte tra il 7 e l'8 gennaio, sta facendo indagare per omicidio colposo. Il bambino, di soli tre giorni, avrebbe subito una morte accidentale causata dalla mamma che si era addormentata durante l'allattamento. La donna non è sotto inchiesta ma è considerata una vittima e l'indagine è contro persone sconosciute.

Anche Chiara Ferragni, madre di due figli, ha espresso il suo punto di vista sulla vicenda, ricordando quanto accaduto anche a lei dopo la nascita del primogenito Leone: "Mi ricordo quando ho partorito Leo dopo un’induzione di 24 ore e quando mi è stato lasciato al seno per l'allattamento ho rischiato di addormentarmi diverse volte. Ci vuole supporto e aiuto. Siamo donne e mamme, non super eroi". Questo pensiero è condiviso da molte mamme che in questi giorni stanno lanciando messaggi di solidarietà a questa famiglia che sta vivendo un dramma simile, ma soprattutto un appello importante a sostenere e aiutare le donne in quei primi momenti della maternità.

La vicenda ha aperto online e sui media un acceso dibattito sulla pratica del roaming, ovvero la possibilità per la neo mamma di avere il bimbo nella propria stanza 24 ore su 24 per occuparsene fin subito. Questa pratica è sempre più diffusa e caldeggiata negli ospedali, ma presenta il rischio - come è avvenuto a Roma - che la mamma sia ancora troppo provata per poter essere vigile.

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