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Come cambia la pausa pranzo: clienti in calo nei ristoranti. Tutti a caccia della sana alimentazione

Calano i clienti di bar e ristoranti durante la pausa pranzo a causa del caro prezzi, ma chi va chiede sempre più spesso un’alimentazione sana e a chilomteri zero. Sempre più spesso la scelta dell’esercizio dipende anche dal fatto che accetti o meno i buoni pasto. E’ quanto emerge dall’Indagine FOOD (Fighting Obesity through Offer and Demand), realizzata da Edenred.

La ricerca ha coinvolto 44.828 lavoratori e 1.738 operatori della ristorazione in 19 paesi distribuiti tra Europa e America Latina, compresa l’Italia e ha avuto come focus quattro temi principali che hanno caratterizzato il settore lungo il corso dell’anno. In primo luogo l’inflazione, l’aumento diffuso dei costi e il ruolo del buono pasto come supporto economico. Poi il giudizio espresso da utilizzatori e ristoratori sulle soluzioni digitali. Seguono infine l’attenzione nei confronti di un’alimentazione sana ed equilibrata (tendenza già registrata nell’immediato post-Covid, che si rafforza modificando le abitudini di consumo) e una maggiore consapevolezza nei confronti dello spreco alimentare, che accomuna utilizzatori del buono pasto e ristoratori.

L’edizione 2022 della ricerca conferma che per le persone è sempre più importante seguire un’alimentazione sana anche in pausa pranzo. Una consapevolezza che accomuna più dell’80% degli intervistati, che si dichiara oggi molto più attento alla propria salute e alle proprie abitudini alimentari e che, nell’83% dei casi, si aspetta un’offerta più sana da parte dei ristoranti. I ristoratori hanno accolto questa tendenza e si sono impegnati per rinnovare l’offerta e proporre dei menù coerenti con le nuove esigenze dettate dalla maggiore attenzione nei confronti della salute. Nel 62% dei casi dichiarano di aver apportato modifiche nelle loro proposte, inserendo prodotti locali e più salutari, arrivando ad offrire piatti più sani ed equilibrati, porzioni più contenute e offrendo ai consumatori maggiori informazioni sugli ingredienti.

Di pari passo è sempre più importante anche il tema della lotta allo spreco alimentare che tocca la quasi totalità dei fruitori di buoni pasto intervistati (97%). Aumenta la consapevolezza nei confronti di questo argomento e per l’85% del campione l’adozione da parte dei ristoranti di misure che lo contrastino diventa un fattore di interesse che influenza la scelta.
Anche in questo caso ad un aumento di sensibilità da parte degli utilizzatori di buoni pasto corrisponde un cambiamento nelle abitudini dei ristoratori, che dimostrano la stessa attenzione nei confronti della lotta allo spreco. L’80% degli intervistati ha infatti implementato misure finalizzate alla sua riduzione, come la promozione dell’utilizzo di doggy bag (25% dei casi), l’affiliazione a piattaforme e app sviluppate con quell'obiettivo (18%) e l’adattamento dei menù (44%).
«L'edizione 2022 dell’Indagine FOOD rende evidente il ruolo di vero supporto economico ricoperto dal buono pasto, soprattutto in una fase come quella che stiamo attraversando - dichiara Agnieszka Piszczek, Direttore Merchant di Edenred Italia - I dati mostrano come questo strumento sia in grado di aumentare il potere d’acquisto delle persone alle prese con il caro-vita e, al contempo, di offrire supporto alla ristorazione che grazie ad esso ha uno strumento in più per fidelizzare la clientela o per attrarne di nuova».

Gli italiani si aspettano anche per i prossimi mesi aumenti nei prezzi di energia, cibo e trasporti, voci che incidono in maniera sostanziale nelle spese quotidiane. Per il 71% degli utilizzatori essere privati del buono pasto equivarrebbe ad una netta diminuzione del proprio potere d’acquisto. Il 45% dei lavoratori intervistati dichiara di utilizzare tutti i buoni a disposizione prima della fine del mese. Nell’89% dei casi, infine, l’accettazione o meno del buono pasto influenza la scelta del ristorante. Dal punto di vista della ristorazione, emerge una contrazione dei consumi fuori casa derivante con ogni probabilità dagli effetti del caro-vita. Il 51% di loro, infatti, registra una diminuzione nell’afflusso dei clienti rispetto al 2021, contrastata anche grazie al buono pasto che, per oltre il 50% dei ristoratori italiani, sostiene la domanda e la incrementa: per il 34% del campione aiuta a mantenere i livelli di clientela, per il 20% aumenta la media pasti somministrati e nel 14% dei casi attrae nuovi clienti. Anche i ristoratori sondati dall’indagine dichiarano un alto gradimento nei confronti delle innovazioni introdotte nel settore: il 61% di loro apprezza i buoni pasto digitali. Un altro tema rilevante riguarda l’importanza di un’alimentazione sana e di una dieta equilibrata, e quanto questa sensibilità, maggiore rispetto al passato, influisca sull'offerta del mondo della ristorazione.

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