«Un pezzo di storia giornalismo, della comunicazione, il più grande della nostra storia insieme a Enzo Biagi ed Indro Montanelli, dire chi era Maurizio era scontato ma io voglio dire che ho perso un grande amico uno dei punti di riferimento della mia vita». A dirlo all’ANSA è una commossa Mara Venier per la scomparsa di Maurizio Costanzo: «un amico col quale ci confidavamo continuamente, uno dei pilastri della mia vita». Quando vi eravate conosciuti? «Ci conoscevamo da sempre direi. Non mi ricordo esattamente quando ci siamo incontrati per la prima volta di persona ma posso dire che mi ricordo che quando avevo 18 anni ho avuto una brutta epatite virale che mi ha costretta 40 giorni a casa. Sentivo allora 'Buon pomeriggio', il programma che faceva in Rai con Dina Luce. Così quando l’ho incontrato di persona per prima cosa l’ho ringraziato di quei 40 giorni che avevo passato in isolamento a farmi le flebo e nei quali lui mi aveva fatto compagnia». Per la conduttrice di Domenica in: «da allora la sua è stata una presenza continua costante che ora mi mancherà moltissimo. L’avevo sentito appena qualche settimana fa, lo avevo chiamato perché era morto Roberto Ruggiero ed abbiamo parlato a lungo. Sinceramente lo avevo sentito bene, ora questo grande dolore». Mara Venier è stata tante volte protagonista al Maurizio Costanzo show: «su quel palco io correvo ogni volta che mi chiamava, non mancavo mai. Anche da quando sono in Rai il permesso di andare me lo davano sempre». Ma il legame era anche molto privato: «Era con lui e con Maria un rapporto di famiglia. Maria mi ha aiutato nei momenti di difficoltà, con la malattia di mia madre, insomma un gran miscuglio di cose, di sentimenti importanti». Che cosa lascia Costanzo? «Lascia la professionalità, la comunicazione, l’intelligenza e l’ironia. Soprattutto l’ironia che aveva dalla sua e che faceva la differenza con gli altri. Lascia un patrimonio. Personalmente da quando ci incontravamo negli anni 80 perché abitavamo anche vicini, mi sembra di averlo avuto sempre vicino».
«Con Maurizio Costanzo l’Italia perde un grande giornalista. Ricordo con gratitudine quando fu concretamente vicino a mio fratello dandogli voce e spezzando così l’isolamento che soffriva in quella fase della sua vita». Lo ha detto Maria Falcone, sorella di Giovanni Falcone, il giudice ucciso da Cosa nostra nel 1992. "Il suo impegno nella lotta alla mafia e nel far crescere la consapevolezza degli italiani sulla criminalità organizzata, che gli costò un terribile attentato a conferma di quanto fosse prezioso il suo lavoro, sono, per me, i lasciti più significativi di una carriera che lo ha visto protagonista e innovatore dell’informazione italiana «, ha concluso.
Reazioni e cordoglio anche dal mondo della politica
«Ci lascia Maurizio Costanzo: icona del giornalismo e della tv, che ha saputo raccontare anni difficili con coraggio e professionalità. Grazie per aver portato nelle case degli italiani cultura, simpatia e gentilezza. Un pensiero a sua moglie Maria e ai suoi cari. Buon viaggio», scrive su Twitter la premier Giorgia Meloni.
"Con Maurizio Costanzo se ne va un professionista serio e preparato, un volto storico del giornalismo e della tv, un conduttore radiofonico, uno sceneggiatore, uno scopritore di talenti e tanto altro ancora. Per decenni il suo salotto ha raccontato i mille volti e le tante sfaccettature della nostra Nazione tenendo compagnia agli italiani in moltissime serate. Alla sua famiglia giungano le mie sincere condoglianze". Così il presidente del Senato, Ignazio La Russa.
«Esprimo il mio cordoglio per la scomparsa di Maurizio Costanzo. L’Italia perde un grande giornalista, un uomo di cultura, autore di programmi che hanno innovato il linguaggio televisivo del nostro Paese. Rivolgo alla famiglia le più sentite condoglianze». E’ quanto si legge in una nota del presidente della Camera, Lorenzo Fontana.
"Ha rivoluzionato la comunicazione e la tv in Italia, senza mai mettere da parte l’impegno civile fino a sfidare senza paura la mafia, rischiando la sua stessa vita. Con Maurizio Costanzo se ne va un pezzo di storia culturale del nostro Paese". Il messaggio di Giuseppe Conte, presidente del M5S.
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