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La libertà d’informazione che fa diventare grandi: il concorso per le scuole contro le fake news

Un’iniziativa congiunta tra Ministero dell’Istruzione e del Merito e Ordine dei giornalisti che punta tutto sul futuro delle nuove generazioni. Un’alleanza educativa, attiva da anni con un’intesa che ha portato a condividere e lanciare il concorso di idee “La libertà di informazione nel processo di crescita dei giovani”, rivolto a studentesse e studenti del sistema di istruzione nazionale.

L’articolo 21 della Costituzione

Il bando del concorso invita le scuole di ogni ordine e grado a soffermarsi e riflettere sulla libertà e qualità dell’informazione, sulla possibilità che hanno i media di influenzare la formazione delle opinioni e sul fenomeno delle fake news. «La libertà d’informazione è un diritto sancito dalla nostra Costituzione, all’articolo 21. – si legge nel bando del concorso - In Italia, i giornalisti iscritti all’Ordine, che quest’anno compie 60 anni, sono professionisti che rispettano regole e principi deontologici a tutela della qualità e della veridicità dei contenuti prodotti. La multimedialità e il digitale hanno aperto nuovi spazi di comunicazione e informazione, ai quali chiunque può partecipare. Un cambiamento epocale che ha comportato una moltiplicazione delle possibilità di produzione e ricezione delle informazioni, ma anche la possibilità di incappare in notizie o contenuti che non rispettano, del tutto o in parte, la verità dei fatti».

Tutte tematiche di particolare interesse  per la Scuola  di oggi  che ha il compito fondamentale di guidare, assieme ad altre agenzie, le nuove generazioni nella costruzione delle idee e dei valori individuali e collettivi, così come nello sviluppo del pensiero critico per promuove la capacità di orientarsi nel flusso continuo di notizie. E proprio su queste tematiche - l'informazione di qualità proposta a ragazzi e ragazze attraverso la lettura critica e la scrittura responsabile - si snoda il progetto "Gazzetta del Sud in classe con Noi Magazine" legato all'inserto settimanale di Gazzetta del Sud, che le pone al centro delle attività promosse con le scuole e anche del percorso condotto con l'ateneo di Messina nell'ambito di Unime GDS Lab, il laboratorio di tecnica giornalistica avviato nei giorni scorsi.

Il presidente OdG Bartoli: una professione necessaria

«L’Ordine dei giornalisti - afferma Carlo Bartoli, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine - ha compiuto  60 anni, fra le tante iniziative messe in campo, vi è anche il concorso “La libertà di informazione nel processo di crescita dei giovani”  indetto dal  Ministero dell’istruzione e del merito, in collaborazione con l’Ordine nazionale. Un’iniziativa rivolta alle scuole italiane per riflettere sull’importanza di vivere e crescere in un Paese in cui l’informazione è libera, un’occasione per approfondire il ruolo e le dinamiche del sistema dei media nella nostra epoca».

«Il giornalismo - prosegue il presidente - sta vivendo una fase di profonda trasformazione con l’avvento dell’era digitale e, proprio per questo,  credo occorra una maggiore determinazione nel difendere i valori su cui si fonda la nostra professione, quelli  dettati dalla nostra Carta Costituzionale e, in particolare, dall’articolo 21; l’architrave della democrazia che garantisce la libertà di pensiero, di espressione e di informazione. In questi decenni le forme di diffusione dell’informazione sono cambiate, ci sono nuovi linguaggi, nuove piattaforme, nuove tecnologie. La nostra professione è sempre cambiata, non ha mai vissuto fasi di stagnazione. Per questo il giornalismo non è morto, come qualcuno ogni tanto auspica  invocando la disintermediazione dei social media. Al contrario, sono certo che vivrà ancora a lungo; in forme diverse, mutevoli, originali, ma i suoi fondamentali restano immutati: il giornalismo è, e sempre sarà, ricerca delle notizie e verifica delle fonti.  È, e sarà, il racconto della verità sostanziale dei fatti, nel rispetto delle persone, qualunque sia il loro colore, pensiero o credo, qualunque sia il loro censo o il loro status».

«L’Ordine - sottolinea Bartoli - sta compiendo il massimo sforzo possibile per rendere il nostro un mestiere al passo dei tempi, dinamico, che non rimanga ingabbiato in norme obsolete e inutili che appesantiscono la nostra attività.  E siamo intenzionati a proseguire sulla strada del cambiamento perché continuiamo a sentire, in tutto il Paese,  la voglia, la curiosità e la passione per svolgere questa professione.  L’entusiasmo che avvertiamo in tantissimi giovani che si avvicinano al giornalismo  ci sprona ogni giorno a difendere il diritto delle nuove generazioni di poter avere l’onore e l’orgoglio di praticare la professione più bella del  mondo».

Come si partecipa al concorso

Studentesse e  studenti interessati dovranno produrre, individualmente o in gruppo (massimo quattro partecipanti),  un elaborato che affronti la tematica del concorso a partire dal principio della libertà di informazione e di libera manifestazione del pensiero,  mediante  le seguenti tipologie: composizione scritta; elaborato grafico-pittorico  o multimediale che dovranno essere accompagnati da un documento che esplichi le motivazioni, le scelte stilistiche e il messaggio che si intende comunicare.

Gli studenti e le studentesse che affronteranno in maniera originale, creativa e significativa il tema oggetto del bando saranno candidati al premio finale.

Gli elaborati dovranno essere presentati entro il 31 marzo 2023 all’indirizzo email: [email protected]  

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