Un programma strategico dedicato alla ricerca sulla cybersicurezza: è l’Agenda di Ricerca e Innovazione per la cybersicurezza promossa dalla ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini e dal sottosegretario alla Sicurezza Alfredo Mantovano. Il documento, risultato di un’attività congiunta tra l’Agenzia governativa per la Cybersicurezza Nazionale e il Ministero dell’Università e della Ricerca, ha lo scopo di far emergere, stimolare e governare gli investimenti in ricerca e innovazione nel delicato settore della cybersecurity, monitorarli nel tempo e valutarne le ricadute sulla protezione del Paese con l’obiettivo di rafforzarne l’autonomia strategica.
Sono diversi gli ambiti interessati, ma tutti fanno leva sullo sviluppo e utilizzo innovativo di tecnologie come la robotica, la crittografia, l'intelligenza artificiale, il cloud e il quantum computing. L’Agenda è finalizzata a creare un ecosistema virtuoso dell’innovazione nei settori pubblico e privato ed è rivolta a tutti gli attori che operano direttamente o beneficiano della ricerca sulla cybersicurezza in Italia, incluse università, amministrazioni pubbliche, imprese e consorzi pubblici e privati. Un'importante opportunità, afferma l'ACN, per mettere a sistema le eccellenze del paese.
Cybercrimini in aumento
Il Cyberspace pervade sempre di più le nostre vite e se trent’anni fa Internet era uno strumento da accademici oggi è presente nel 92% delle case europee. E i cittadini europei, secondo Eurostat, usano la rete per i social media (50%), l’online banking (50%), per ottenere informazioni su beni e servizi (66%) e ricercare notizie mediche (55%). L’enorme successo della digitalizzazione di beni, merci e servizi veicolati dalla rete però ha prodotto un aumento del rischio cibernetico connesso alla violazione dei dati personali, alle truffe monetarie, al furto di proprietà intellettuale, fino agli attacchi alle infrastrutture che erogano servizi essenziali come l’energia, i trasporti, la sanità, e che mettono in pericolo l’incolumità stessa dei cittadini. Si stima che la criminalità informatica entro il 2025 produrrà danni economici per $10,5 trilioni. In aggiunta, la dirompente evoluzione delle tecnologie emergenti, quali, ad esempio, l’intelligenza artificiale generativa e il quantum computing, richiede di definire tempestivamente e agilmente indirizzi evolutivi della ricerca sulla cybersicurezza.
La relazione annuale al Parlamento di ACN: oltre 1000 incidenti informatici
Nei giorni scorsi è stata presentata la Relazione annuale al Parlamento sulle attività svolte dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN), una panoramica sulle attività, i dati e le progettualità per il periodo che va dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022, con i numeri relativi, ad esempio, agli incidenti informatici trattati dal CSIRT (1.094), ai progetti di cybersecurity finanziati (129), alle misure realizzate per l’affidabilità delle infrastrutture digitali (67), e poi alle missioni internazionali, agli incontri bilaterali, e alle sedute del Nucleo per la Sicurezza Cibernetica. Un insieme esteso di attività realizzate durante la strutturazione dell'Agenzia con il personale a disposizione in un periodo complesso caratterizzato da tensioni internazionali che si sono riversate anche nel Cyberspace. "È stato un anno intenso e ricco di sfide - ha dichiarato il direttore generale dell'ACN, Bruno Frattasi- Continueremo il lavoro avviato nel solco tracciato dalla Strategia Nazionale di Cybersicurezza per mettere in pista attività e progetti innovativi allo scopo di rendere il paese più forte e sicuro dal punto di vista cibernetico. Nuove unità di personale si aggiungeranno presto all’organico dei 180 attualmente in Agenzia, per arrivare a 300 persone entro la fine dell’anno e ci apprestiamo a licenziare nuovi bandi finalizzati all’impiego delle risorse del Pnrr avendo già raggiunto tutte le tappe previste dal cronoprogramma”.
Caricamento commenti
Commenta la notizia