Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Doveva sposarla, ma spiazza tutti: "Mi hai tradito, ti regalo la libertà". Lei pensa a denunciarlo

L'incredibile storia di una coppia torinese. “Ti dono la libertà – ha detto Massimo Segre davanti a decine di ospiti increduli – ora sei libera di andare in vacanza con il tuo avvocato. È tutto pagato”.

Una vicenda chiacchieratissima, esplosa dentro e fuori la "Torino bene". Un video, diventato virale, pubblicato dal sito "Lo Spiffero" che racconta il triste epilogo di una relazione. I protagonisti sono Cristina Seymandi, ex collaboratrice di Chiara Appendino e Massimo Segre, manager della finanza subalpina.

I due avrebbero dovuto annunciare il loro matrimonio, durante un party organizzato in una splendida villa in collina, e invece no: lui, al momento dell'annuncio, ha stupito tutti.

“Ti dono la libertà – ha detto Massimo Segre davanti a decine di ospiti increduli – ora sei libera di andare in vacanza con il tuo avvocato. È tutto pagato”.

Queste le parole con cui il manager della finanza, che letto una lettera “aperta” rivolta alla donna, ha spiazzato gli invitati. “Ho sempre pensato che amare una persona sia desiderare il suo bene più ancora del proprio. E in questo caso, questa sera, desidero regalare a Cristina la libertà di amare. Amare un avvocato, a cui tiene più che a me”. “Cara Cristina, so di quanto tu ne sia innamorata, sia dal punto di vista mentale che sessuale. E so anche che prima di lui hai avuto una relazione con un noto industriale”...

Non una, ma ben due relazioni. E così il giorno dell'annuncio è diventato il giorno della fine tra lo stupore di tutti gli amici e i parenti invitati alla festa.

«I giorni dopo la festa - dice la bellissima Cristina Seymandi - non ho dormito. È stata un doccia ghiacciata. Ma ora comincio a mettere a fuoco le cose. È stata una pagliacciata, diciamo la verità, le cose serie si risolvono in altro modo. Ha coinvolto tutti i miei amici, ignari che si sarebbe verificato questo spettacolo a cui certo non avrebbero voluto partecipare. Penso che le cose siano molto diverse da come lui le ha raccontate quella sera. Penso che non sia stata una scena del suo ruolo in quanto come professionista le questioni private che coinvolgono anche figli e parenti non vanno gettate sulla pubblica piazza. Poi se n'è andato via senza lasciarmi parlare accompagnato da quattro bodyguard».

«Il giorno dopo - racconta - sono andata lavorare perché in ogni caso ho un’azienda e i colpi di testa non me li posso permettere. Dovevamo partire il giorno dopo per Mikonos, le valigie erano già pronte. Se vado via andrò da sola». «E, a proposito di tradimenti, lui deve pensare a se stesso in primis», afferma Seymandi. «Chiedo a chi mi condanna - prosegue l’imprenditrice nell’intervista a La Stampa - di soprassedere, anche perché all’interno di ogni famiglia, perché di famiglia si tratta, le dinamiche sono molto complesse e difficili da comprendere dall’esterno. La verità verrà fuori. Mi spiace forse più per lui che per me. E poi per tutte le persone che sono venute fuori attorno a questa vicenda che in realtà non c'entrano nulla». Racconta di non avere più sentito Segre, ma dice: «No, chiudere per sempre non posso, resta in piedi il lavoro e non posso permettermi di perderlo. Ma no, dopo quella sera non ci siamo più sentiti». A proposito delle accuse di tradimento, commenta: «Senti da che pulpito viene la predica e vorrei precisare che la libertà non me la concede lui, ma è un mio diritto inalienabile di persona e di donna». Guardando l’episodio nel complesso continua: «In questo periodo era molto stanco. E guardandolo ho pensato: 'Ma cosa sta dicendo?' E sono certa che c'è qualcuno dietro di lui che ha soffiato sul fuoco, insomma qualcuno l’ha consigliato, visto l’uso che ne è stato fatto (del video, ndr). Poi c'è un’altra cosa da chiarire: sono state dette molte falsità sui giornali»

Caricamento commenti

Commenta la notizia