"Sud e Futuri": mobilità, lotta alle mafie e gli investimenti che possono rilanciare il Meridione
Entra nel vivo la quinta edizione di SUDeFUTURI il meeting internazionale organizzato dalla Fondazione Magna Grecia, guidata dal presidente Nino Foti, in programma a Castellabate e Paestum fino a sabato 30 settembre. L’evento, che è stato inaugurato ieri nell’ottocentesca Villa Matarazzo di Santa Maria di Castellabate, prosegue oggi venerdì 29 settembre con un incontro su mobilità e connessioni, nella certezza che migliorare le infrastrutture e adeguarne la rete dei collegamenti può essere un ottimo strumento per attrarre investimenti. Dopo i saluti istituzionali di Giuseppe Coccorullo, presidente del Parco nazionale del Cilento, si confrontano Nuccio Altieri, presidente Invimit, Salvio Capasso, responsabile servizio imprese e territorio di SRM, Pierluigi Di Palma, presidente Enac, Nicola Lanzetta, country manager Italia Enel, Dario Lo Bosco, presidente Rfi e Nino Foti. Su come “Investire nel Sud Italia”, panel moderato dal giornalista Alessandro Russo, interverranno, a partire dalle 15, Saverio Romano, deputato e vicepresidente Fmg, Carlo Amenta, commissario straordinario del Governo Zes Sicilia Occidentale, Francesco Cicione, fondatore e presidente Entopan, Antonello Colosimo, presidente di sezione della Corte dei Conti e presidente OdV della Fondazione, Francesco Saverio Coppola, segretario generale associazione internazionale Guido Dorso, Lino Morgante, presidente e direttore editoriale Società Editrice Sud Gazzetta del Sud Giornale di Sicilia, Giuseppe Romano, commissario straordinario del Governo Zes Campania e Calabria, Federico Tozzi, executive director Italy – America chamber of commerce. Concluderà Raffaele Fitto, Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr. Alle 17.30 interverrà il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, sul tema “Magna Grecia, patrimonio mondiale dell’umanità”. Parteciperanno anche Tiziana D’Angelo, direttrice del Parco archeologico di Paestum & Velia, il presidente della FMG Nino Foti e il vice presidente Saverio Romano. L'evento, che rappresenta un importante momento di confronto sui possibili futuri del Mezzogiorno, vede la partecipazione come media partnership del gruppo Pubbliemme–Diemmecom–LaC Network–ViaCondotti21, la collaborazione di AdnKronos e della Fondazione Pio Alferano, il patrocinio dei Comuni di Castellabate, Capaccio Paestum e del Parco nazionale del Cilento.
La prima giornata: denatalità e strategie di contrasto
Nella giornata inaugurale di ieri gli ospiti sono stati introdotti da Paola Bottero, direttrice strategica di ViaCondotti21 – Pubbliemme – Diemmecom e Alessandro Russo, direttore editoriale di LaC Network. Il sindaco di Castellabate Marco Rizzo si è soffermato sull’importanza dei temi di attualità che sono trattati nelle tre giornate dell’evento. I lavori sono stati aperti dall’intervento in collegamento della ministra Eugenia Maria Roccella, prima dell’inizio del panel “Denatalità e spopolamento” del territorio per capire come dare ai giovani una ragione per restare, o meglio ancora per tornare. "Non possiamo sostituire la denatalità con l’emigrazione - ha affermato Roccella - perché questo fenomeno è un problema di vitalità, ed è la spia di un problema più profondo, di un Paese incartato su sé stesso ed è una condizione che riguarda l’Italia e anche l’Europa. La famiglia italiana era un mito, ma è stata trascurata dalle politiche pubbliche e per questo dobbiamo puntare a una ripresa di vitalità e di speranza per il nostro futuro. Il Governo ha messo al centro la natalità, la famiglia e le pari opportunità, tutti elementi strettamente collegati. L’unico modo per mettere al centro la natalità è mettere al centro la famiglia, attraverso un sostegno concreto economico e fiscale. Abbiamo, ad esempio, previsto l’aumento dell’assegno unico o l’assegno di inclusione. E’ anche necessario un cambiamento culturale per la disattenzione che è stata data alla famiglia e riportare l’idea che fare un figlio non è una penalità, ma una premialità". Sulla prossima legge di bilancio, la ministra anticipa: "Proseguiremo nell’implementazione dell’assegno unico, fino a 6 anni e vogliamo attivare anche altri strumenti per dare degli aiuti per il secondo e terzo figlio. I figli non devono essere un ostacolo per la continuità di carriera delle donne che, troppo spesso, rinunciano a lavorare". Fabrizio Frullani, vicedirettore del Tg2, ha poi moderato il panel sul tema. Pietro Massimo Busetta, professore di statistica economica alla UniPa, ha sottolineato che "ogni anno 100 mila persone vanno via dal Mezzogiorno e lo spopolamento riguarda anche le grandi città. Questo fenomeno si combatte con una attività economica adeguata, offrendo una prospettiva di futuro ai ragazzi che nascono in queste aree. Non basta il turismo che dà un 7 per mille di occupazione, bisogna cambiare paradigma". Fabio Insenga, vicedirettore AdnKronos, ha aggiunto: "Con la mia testata abbiamo fatto una serie di approfondimenti su questo tema che riguarda tutti, dalla famiglia tradizionale e chi aderisce a modelli diversi. Abbiamo riscontrato una profonda consapevolezza di questo fenomeno che viene ricondotto prevalentemente a problematiche di natura economica". La psicologa Maria Rita Parsi ha aggiunto: "Bisogna mettere in condizione le coppie di comprendere che responsabilità è avere una famiglia, perché il problema della denatalità è strettamente legato alla sfiducia sulla resistenza della coppia. E’ anche un meccanismo legato alla incapacità di sentirsi genitori in pieno, mentre si è occupati anche a realizzarsi. Diventare genitori è governare una nazionale. La soluzione è la formazione". Emiliana Mangone, professoressa di sociologia dei processi culturali e comunicativi alla UniSa, ha concluso così il panel: "I problemi di denatalità e spopolamento vanno affrontati in maniera strutturale con interventi e medio e lungo termine. Oltre agli aiuti di carattere economico e di supporto alle famiglie, bisogna far comprendere sin dall’infanzia come la comunità sia fondamentale per un territorio". "La denatalità ha finito per indebolire la produttività dei territori del Mezzogiorno ampliando notevolmente i divari esistenti fra le aree geografiche del Paese - osserva Nino Foti, presidente della FMG - L’ intero meridione si sta impoverendo, all’anagrafe fra culle sempre più vuote, servizi pubblici poco competitivi ed emigrazione giovanile crescente. Una fuga di massa verso luoghi che assicurano condizioni di vita migliori, con servizi più efficienti e la possibilità di ottenere un posto di lavoro in tempi ragionevoli. Così il sud sarà ancora più sofferente con un PIL che nei prossimi 20 anni potrebbe scendere del 40%".
I rischi dell'intelligenza artificiale: risorsa da governare
Federico Faggin, fisico di fama mondiale e presidente della Federico and Elvia Faggin Foundation, noto per essere il “padre” del microchip, è stato il protagonista del secondo panel dedicato ai rischi dell’intelligenza artificiale. Oltre a Faggin sono intervenuti Antonio Baldassarre, presidente emerito della Corte Costituzionale, Arthur Gajarsa, Giudice Corte D’Appello Federale Usa e Antonio Nicaso, moderati dal giornalista Fabrizio Frullani. Un ritorno per Faggin, che, nella prima edizione di SUDeFUTURI, ha avuto assegnato il Premio Magna Grecia e nel suo intervento ha spiegato: "Già 35 anni fa studiavo l’IA e posso affermare che un pc non può avere una coscienza. Noi siamo esseri che esistono in una realtà più vasta, più profonda e la nostra coscienza non è il segnale elettrico del pc, è una marcia in più, è un fenomeno quantistico. Noi siamo entità coscienti con libero arbitrio. Il fatto che le macchine oggi riescano a imitare le azioni degli uomini è pericoloso. La nuova tecnologia è uno strumento fantastico, ma ci sono persone che la possono utilizzare in modo cattivo e bisogna essere seri su questo tema. Noi esseri umani non siamo solo testa e razionalità, ma siamo anche cuore, empatia e cooperazione, elementi che non fanno parte dell’IA e sono proprio questi elementi che ci devono spingere per utilizzarla bene. Dobbiamo crescere in fretta e capire di più dell’IA e non possiamo farci dominare da chi la controlla". "L’IA non può far tutto - ha osservato Baldassarre - solo l’intelligenza umana può arrivare a elaborare poesie, libri e composizioni musicali. E’ una grande potenzialità, ma anche una fonte di rischi e per evitare che le conseguenze negative siano superiori alle cose utili, la società si deve preparare. Deve preparare la scuola, le leggi, tutte le infrastrutture sociali ad essere produttive, ad essere un alleato e non un nemico". Anche Gajarsa ha sottolineato come "l’IA non ha l’anima dell’umanità e anche in America ci si sta interrogando sui pericoli di questo strumento, che è comunque un’opportunità per andare avanti, se si usa in modo corretto". Antonio Nicaso, infine, ha ricorato che "l’Intelligenza Artificiale può rappresentare un’arma a doppio taglio, perché dà opportunità di progresso, ma viene utilizzata anche dalle organizzazioni criminali. E’, quindi, necessario trovare il giusto compromesso". Spunto che ha introdotto il successivo panel dedicato proprio a questo tema.
L'intervento del procuratore Gratteri
La prima giornata di SUDeFUTURI si è conclusa con l’intervento del neo Procuratore di Napoli (attualmente di Catanzaro) Nicola Gratteri: il magistrato antimafia, alla sua prima uscita pubblica in Campania dopo l’importante nomina, è stato protagonista del panel dedicato alla globalizzazione delle mafie nello spazio digitale assieme al giornalista e saggista Antonio Nicaso: l’incontro è stato introdotto da Nino Foti, presidente della FMG e moderato dalla giornalista Paola Bottero. “Le mafie sono riuscite ad adattarsi alle evoluzioni tecnologiche -ha ricordato Nicaso, che ha scritto insieme a Gratteri numerosi libri sulla criminalità organizzata - Muovendosi on line e offline, utilizzando sistemi di credito sommerso, dimostrando capacità di coniugare tradizione e innovazione. Ad esempio, il coltan, un minerale nero metallico necessario per la produzione di apparecchi tecnologici, il tantalio utilizzato nell’industria aerospaziale e nel nucleare, detenuti in una alta percentuale in Congo, sono alcune tra le materie prime di cui la ‘ndrangheta va a caccia e che baratta con armi. Un mondo in evoluzione, che comprende il mercato digitale, il metaverso e l’intelligenza artificiale. Ci sono indubbiamente aspetti sul piano del diritto che devono essere necessariamente aggiornati, perché c’è una politica che non riesce a cogliere i cambiamenti e le evoluzioni. C’è un problema di velocità, che bisogna affrontare. Ci muoviamo a due diverse velocità”. Il procuratore Nicola Gratteri, nella prima parte del suo seguito ed applaudito intervento, si è soffermato sul mercato degli stupefacenti: "L’unica droga che si può sconfiggere al mondo è la cocaina - ha ammonito - Per fermare il mercato della droga occorrerebbe l'intervento delle Nazioni Unite, che dovrebbero uscire dai palazzi di vetro e andare nei campi dove si produce la coca, intervenendo in Colombia, in Bolivia, in Perù, imponendo a questi Paesi la conversione delle colture di coca, obbligandoli a seminare grano. I problemi si devono affrontare alla radice, altrimenti non si risolvono". Sul nuovo incarico a Procuratore di Napoli, Gratteri ha annunciato: "Incontrerò tutti i sostituti e i nove procuratori aggiunti. Li ascolterò per trovare spunti di confronto e capire cosa fare per arrivare ad arginare il fenomeno mafioso. Voglio sentire le loro idee ed i progetti per avere una visione, una strategia. E’ fondamentale creare una sinergia con la polizia giudiziaria, che deve essere rispettata al massimo dalla magistratura. Voglio trasmettere coraggio". "Dobbiamo investire in tecnologie - ha poi ammonito- e questo ancora non è avvenuto in Italia che è ancora troppo indietro perché nessuno ha avuto una visione. Questo, invece, è accaduto in altri Paesi europei che hanno modificato notevolmente il loro approccio per il contrasto alle mafie".
Foti: per i giovani una narrazione "attraente" della legalità
"Lavorare per lo sviluppo sociale e culturale del Mezzogiorno significa, inevitabilmente, trovarsi ad affrontare un discorso sulle Mafie. - ha commentato Foti - Siamo in un momento storico in cui l’ideologia criminale viene anche comunicata e idolatrata da stereotipi, simboli e narrazioni dagli stessi protagonisti in un intreccio inedito tra reale e virtuale. Va promossa una riflessione su come è possibile sensibilizzare, soprattutto i giovani, a non riconoscersi in determinate narrazioni, a disvelare i meccanismi artificiali e di disvalori che ne riproducono il successo. Solo con una conoscenza approfondita e strutturata di questi contesti è possibile costruire risposte improntate ad una attraente narrazione della legalità anche attraverso progetti che si radicano nella cultura e di chi come noi si occupa di proteggere e promuovere il patrimonio culturale, e con esso la crescita, di cittadini innamorati della propria terra e della legalità, in particolare nel Mezzogiorno d’Italia".