Domenica 06 Ottobre 2024

Effetto Fedez sulle donazioni di sangue, centinaia di telefonate all'Avis da tutta Italia dopo il suo appello

A soli due giorni dal video sui suoi social in cui Fedez ringraziava i donatori di sangue per le trasfusioni ricevute, «l'interesse verso questo tema sembra essere già aumentato sensibilmente». Sono centinaia i messaggi e le telefonate che Avis, Associazione volontari italiani del sangue, sta ricevendo in queste ore da tutta Italia. A renderlo noto è l’Avis stessa, che annuncia l’avvio di una collaborazione con l’artista milanese. «Siamo noi - specifica il presidente di Avis, Gianpietro Briola -. a voler rivolgere apertamente un ringraziamento a Fedez, per aver voluto abbracciare un tema così importante come quello della donazione di sangue. Dopo le sue dimissioni dall’ospedale, le nostre sedi locali hanno iniziato a ricevere un numero superiore alla norma di telefonate e messaggi da parte di tante persone che, dopo aver visto il suo messaggio sui canali social, hanno manifestato il desiderio di iniziare a donare. Se diamo uno sguardo ai dati del nostro canale Instagram, le visite sono aumentate di oltre il 130% rispetto alla settimana precedente e solo nella giornata di sabato abbiamo registrato più di 40.300 visualizzazioni e oltre 3.000 follower». «Gran parte di queste persone - prosegue Briola - sono giovani e per noi e per l’intero sistema trasfusionale italiano questo rappresenta un segnale importantissimo. Più volte, infatti, abbiamo richiamato l’attenzione su un ricambio generazionale sempre più lento». Solo nell’ultimo anno i donatori tra i 18 e i 45 anni sono calati del 2%. Anche tra gli adolescenti i dati sono poco incoraggianti: una recente indagine Avis effettuata su un campione di 5.600 ragazzi rileva che solo il 38% sarebbe intenzionato a donare al compimento della maggiore età. Un dato in flessione di oltre 10 punti percentuali rispetto alla precedente rilevazione, effettuata solo due anni fa. I dati raccolti da Avis nel corso di incontri con ragazze e ragazzi under 25 dimostrano che le informazioni in loro possesso sono molto frammentarie e questo li spingerebbe spesso ad auto escludersi, nell’errata convinzione di non essere idonei alla donazione. «Siamo certi - conclude Briola - che la nostra collaborazione con Fedez si concretizzerà con azioni più mirate e saprà generare ulteriore interesse su un tema strategico per la stabilità del sistema sanitario».

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