Lunedì 23 Dicembre 2024

Fedez: ho pensato di farla finita, ma poi mi ha tenuto in vita l’amore per la famiglia

Fedez, la sua paura, quando ha pensato di farla finita ma poi lo ha tenuto in vita l’amore per la famiglia, il carattere fumantino, la generosità. È a cuore aperto l’incontro con Mara Venier a Domenica In , che si apre con lui che dice che sta bene e finisce tra le lacrime vere e un commosso abbraccio sulla scia di un momento di aiuto legato ad una persona cara alla conduttrice. ''Hai avuto paura?» chiede Mara Venier. «Tutt'ora non ti nego che la paura è tanta, a 34 anni ne ho viste un pò il mio fisico ha reagito a cose invasive, c'è il corpo da una parte e la mente dall’alta le due cose vanno di pari passo mente e corpo a volte la mente può essere la prerogativa più importante». Corpo e mente... in cosa consiste la salute mentale, chiede Mara Venier. ''Io parlo per la mia esperienza. Mi sono trovato a dover letteralmente fare i conti con la possibilità di morire e devi affrontare una cosa grande. Farlo in maniera così precoce non è sano per la tua mente. Anche dopo aver curato la malattia si è portato dietro degli strascichi, volevo fare indigestione della vita. Dormivo poco, uscivo sempre. Associato ad una cura farmacologica, giustamente perchè se non stati bene è giusto che vai da uno specialista. Mi sono ritrovato a prendere più di sette psicofarmaci tutti insieme, il mio approccio non è stato dei migliori. Fai cose strambe ed io l’ho fatte ho messo a rischio la stabilità della mia famiglia. Dopo Sanremo se non fosse già stato evidente, ero nel culmine della mia poco lucidità. Dopo qualche settimana la mia bocca smette di funzionare non riuscivo più a parlare. Stoppo tutti i medicinali insieme, ho avuto effetto da rebound due settimane senza riuscire a camminare, sudori freddi, disorientamento. Ma la più grande difficoltà è venuta quando non avevo più farmaci e sono caduto in una depressione profonda. Se ne esce facendosi seguire dagli specialisti. Un percorso che in Italia è ancora un privilegio. Deve essere un diritto per tutti». Dice Mara Venier che ne esci soprattutto da solo. «Se io oggi sono ancora qua e non sono mai andato oltre la progettualità di farla finita è semplicemente per la mia famiglia a volte il dolore è talmente forte che pensi anche a genti estremi. Ma hai responsabilità hai figli e l’idea di arrecare un danno così grande alle tue persone care è una cosa che ti frena». Ora per questo «il mio sogno riuscire ad aprire un centro di aggregazione per accogliere ragazzi con problemi di salute mentale» Inoltre pensa di produrre un documentario su Franco Basaglia nel 2024 cade il centenario. «Lui ha fatto tantissimo. Un bel modo per ricordare una figura fondamentale, in un momento in cui i numeri ci dicono che la salute mentale è un emergenza concreta». ''La cosa che più mi manca e mi è mancata in questo periodo sono i concerti. Mi piacerebbe tornare un tour, purtroppo il mio fisico in questi due anni non me lo ha permesso». «Devo ammettere che sono una persona fumantina, dopo qualche anno mi passa». E’ troppo! «Ci sto lavorando. È una lezione che devo ancora imparare». E anche Mara Venier svela un segreto: «dico una cosa che non ho mai detto a nessuno: ho avuto un sindrome depressiva da stress, ho fatto una settimana di terapia del sonno, allora il mio compagno era Jerry Calà. venne un dottore molto giovane, un dottorino. Mi guardò e mi disse 'Mara però lei deve pensare di meo. Se per 24 ore fissa una candela, dopo 24 ore diventa un lampadario. Dobbiamo essere più leggeri anche nelle delusioni». ''Quello che mi da fastidio - invece spiega - è il processo alle intenzioni, ha fatto questa cosa benefica per ottenere fama e successo. È un discorso stupido. Non si può nella vita, giornalisti e critici non posso scindere le cose in bianche e nero. Si fa sempre per un ventaglio di motivazioni, fa bene anche alla mia immagine, preferisco essere quello che fa del bene piuttosto che quello che critica e non fa una mazza». Poi un momento di vera commozione e Federico (così continua a chiamarlo Mara), che per tutto il tempo è stato sempre un pò rigido seduto con le mani conserte, si scioglie in un abbraccio e lacrime vere: «Io ti ringrazio - dice Mara Venier piangendo - perchè tu mi hai aiutato ma io non ho fatto in tempo».

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