Ha impiegato 75 anni per risolvere una formalità burocratica ma alla fine ce l’ha fatta e il titolo in Chimica farmaceutica gli è stato conferito. Alla bellezza di 102 anni. E’ successo a Pordenone, alla casa di riposo Umberto Primo, trasformatasi per l’occasione in un’aula magna "digitale". Il candidato era Gianluigi Giovetti, classe 1922.
Accanto a lui, vestiti a festa, i figli, i nipoti e i bis nipoti. Collegata in videochiamata invece l’Università di Modena e Reggio Emilia, che al termine lo ha proclamato 'cultore della materià in Chimica farmaceutica. Un desiderio che si avvera, dunque.
Anche perché per ottenere quel titolo di laurea, nel 1949, a Giovetti sarebbe bastato il riconoscimento della pratica in laboratorio, indispensabile per il superamento dell’ultimo esame. Lui l’aveva svolta a Milano, nel laboratorio in cui lavorava, e non in quello dell’ateneo, a Modena, come invece richiesto.
Nella città emiliana Giovetti era nato e aveva studiato, laureandosi in Chimica nel 1947. Successivamente aveva intrapreso anche il percorso di studi in chimica farmaceutica, con l’obiettivo di entrare nello staff della farmacia di famiglia, la storica Sant'Omobono, dove lavorava anche il nonno.
Negli anni però la sua storia professionale, raccontata oggi sulle colonne del Messaggero Veneto, lo ha visto impiegato come chimico in diverse aziende alimentari e mai in una farmacia. A scrivere all’ateneo emiliano, perché potesse venir trovata una soluzione, sono stati i due figli di Giovetti, Roberto e Tiziana. «Dopo le opportune verifiche - spiegano Maria Paola Costi del dipartimento di Scienze della vita e la direttrice del dipartimento, Lorena Rebecchi - abbiamo ritenuto appropriato concedere il titolo di Cultore della materia in Chimica farmaceutica.
Abbiamo apprezzato tantissimo la passione che abbiamo intravisto in questa lettera, un bellissimo insegnamento per i nostri giovani, in cui si comprendono l’attenzione e il senso di rispetto per un’attestazione che può apparire solo formale, ma che in realtà nasconde grande impegno e una profonda convinzione dell’importanza dello studio, della qualificazione e della preparazione».
Giovetti oggi è cittadino di Sacile (Pordenone). Alla cerimonia ha partecipato anche il sindaco, Carlo Spagnol: «Con la passione, la perseveranza e la caparbietà che lo contraddistinguono ha raggiunto ciò che era giusto per lui - ha scritto il primo cittadino su Facebook - un insegnamento che deve essere d’esempio per molti, quando le difficoltà della vita ci mettono a dura prova». Lucidissimo il ringraziamento di Giovetti ai suoi sostenitori: dalla chimica ha imparato tante cose, ha ammesso, e ancora oggi continua a metterle in atto. «Dall’alto dei miei 102 anni vi dico - ha congedato i presenti - viva la vita e viva voi tutti!».
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