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Il sacerdote messinese Marco Sprizzi a settembre accoglierà Papa Francesco a Timor Est

33mila chilometri: un viaggio dei record per il Pontefice, che visiterà anche Indonesia, Papua Nuova Guinea e Singapore.

Sarà il messinese mons. Marco Sprizzi ad accogliere Papa Francesco a Timor Est: il paese - dove il sacerdote messinese ricopre dal 2019 il prestigioso incarico di responsabile della nunziatura apostolica - è una delle tappe del viaggio che il Pontefice compirà in Asia dal 2 al 13 settembre. La comunicazione arriva dal direttore della Sala stampa Vaticana Matteo Bruni, il quale fa sapere il Santo Padre si recherà a Jakarta dal 3 al 6 settembre, a Port Moresby e a Vanimo dal 6 al 9 settembre, a Dili dal 9 all’11 settembre, e a Singapore dall’11 al 13 settembre. Un viaggio dei record: considerando solo gli spostamenti in aereo, il Papa affronterà 32.814 chilometri; a questi si aggiungeranno gli spostamenti in auto all’interno dei Paesi, dunque quasi l’equivalente di un giro del mondo.
Messina dunque gemellata l’Asia nel segno di don Marco, che pur avendo alle spalle una fulgida carriera diplomatica, porta sempre nel cuore la terra che gli ha dato i natali, dove torna sempre ogni volta che ne ha la possibilità, per incontrarsi con gli amici più cari, primo fra tutti il vescovo Cesare Di Pietro, al quale lo lega un rapporto profondo che risale ai bisnonni prima e poi all’ingresso in seminario.

Laureatosi in legge nel 1991, riceve la borsa di studio della Fondazione Bonino Pulejo e, subito dopo, intraprende alla Rai un master in giornalismo televisivo. A sei mesi dall’inizio di questa esperienza, percependo un’insoddisfazione di fondo, decide di recarsi in missione nel Benin in Africa con i religiosi camilliani, per servire poveri e ammalati; in quel momento riceve la chiamata del Signore e decide di entrare in Seminario a Messina. Dal 1993 al 1999, anno della sua ordinazione sacerdotale, mons. Sprizzi vive un periodo di crescita spirituale e culturale intensa. Completati gli studi teologici e filosofici, entra al collegio romano “Capranica” e lì, dopo aver fatto servizio nelle carceri e nelle mense sociali, viene scelto, su segnalazione dell’allora arcivescovo mons. Giovanni Marra, per l’Accademia diplomatica della Santa Sede, completando contemporaneamente gli studi all’Università Lateranense. Nel 2003, dopo un tirocinio in Nigeria, viene inviato per sei anni in Brasile, dove si occupa della stesura del primo concordato con la Santa Sede. Prima dell’incarico a Timor, ha operato a Washington negli Usa, a Nuova Delhi in India, in Corea e Giappone.

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