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Scuola, prove Invalsi: emergenza Matematica per i 15enni, la sa solo il 44%. Peggio al Sud

Nel 2024 si registra una frenata per quanto riguarda il calo del livello raggiunto dagli studenti italiani di terza secondaria di primo grado (ex terza media) in Italiano e Matematica rispetto a quanto riscontrato tra il 2019 e il 2021, trend che conferma l’indirizzo registrato già nel 2023, anche se ancora non si può parlare di inversione di tendenza. Gli esiti di Inglese (sia listening sia reading) sono invece in netto miglioramento. E’ quanto si legge sul Rapporto Nazionale Invalsi 2024 presentato oggi nella Sala della Regina della Camera dei deputati, che ha coinvolto circa 570.000 allieve e allievi della scuola secondaria di primo grado (classe III).
La prova CBT (Computer Based Testing) per la III secondaria di primo grado consente di fornire gli esiti mediante livelli crescenti di risultato (da 1 a 5 per l’Italiano e la Matematica e da pre-A1 ad A2 per l’Inglese). Si può ritenere adeguato rispetto ai traguardi delle Indicazioni nazionali il livello 3 per Italiano e Matematica. Per l’Inglese il livello A2 è esplicitamente previsto dalle Indicazioni nazionali per la scuola secondaria di primo grado.
A livello nazionale gli studenti e le studentesse che raggiungono risultati almeno adeguati, ossia in linea con quanto stabilito dalle Indicazioni nazionali, sono:
- Italiano: 60% (-2 punti percentuali rispetto al 2023);
- Matematica: 56% (invariato rispetto al 2021, 2022 e al 2023);
- Inglese Reading (A2): 82% (+2 punti percentuali rispetto al 2023 e +4 punti percentuali rispetto al 2022 e + 6 punti percentuali rispetto al 2021);
- Inglese Listening (A2): 68% (+3 punti percentuali rispetto al 2023, +6 punti percentuali rispetto al 2022 e +8 punti rispetto al 2021). Dall’inizio della rilevazione (2018) è aumentata di ben 14 punti percentuali la quota di allievi e allive che raggiungono il prescritto A2 in Listening.
Dal rapporto Invalsi emerge poi che i divari territoriali rimangono molto ampi. In alcune regioni del Mezzogiorno si riscontra un maggior numero di allievi e allieve con livelli di risultato molto bassi. In particolare, solo il 48% degli studenti e delle studentesse della macro-area Sud raggiunge almeno il livello 3 in Matematica e tale percentuale scende drammaticamente al 39% nel Sud e Isole.
Si confermano, in parte ampliate, forti evidenze di disuguaglianza di opportunità di apprendimento nelle regioni del Mezzogiorno sia in termini di diversa capacità della scuola di attenuare l’effetto delle differenze socio-economico-culturali sia in termini di differenze tra scuole e, soprattutto, tra classi.

Valditara: "Importante miglioramento sin dalla scuola primaria"

"I risultati dei test Invalsi di quest'anno mostrano un importante miglioramento sin dalla scuola primaria dei rendimenti dei nostri studenti. Si riduce il divario Nord-Sud e diminuisce la percentuale della dispersione scolastica, sia implicita che esplicita, tema particolarmente delicato che ci ha visto sempre in fondo alle classifiche internazionali". Così il Ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, intervenendo alla presentazione del Rapporto nazionale "Le prove Invalsi 2024".

"Dai risultati si evince da un lato un aumento nel Mezzogiorno di studenti con performance buone o eccellenti, dall’altro un peggioramento della conoscenza dell’italiano nelle scuole del Centro-Nord e in particolare nelle periferie. Questi dati confermano che la strada che abbiamo imboccato è quella giusta: varare Agenda Nord, per recuperare i gap riscontrati insistendo sulle discipline in cui gli studenti sono più fragili, riformare l’istruzione tecnico-professionale, prevedendo non solo più competenze tecniche ma anche il potenziamento dello studio dell’italiano, oltre che di matematica e inglese. Per il prossimo futuro, puntiamo a investire ulteriori risorse su Agenda Sud e a estendere alle secondarie di I grado la presenza dei docenti tutor per favorire, anche attraverso una didattica innovativa, la personalizzazione dell’apprendimento. Cruciale è e sarà il ruolo dei nostri insegnanti, fondamentali per riaccendere l’entusiasmo, per alimentare quella comunità educante che deve essere la scuola” ha concluso il Ministro.

«Sulla dispersione implicita ed esplicita si hanno dati clamorosi perché la dispersione implicita è del 6.6 per cento al 31 maggio 2024. Era dell’8.7 nel 2023, e ancora più importante era del 7.5 nel 2019. Abbiamo miglioramento di quasi un punto percentuale rispetto a prima della pandemia. Interessanti sono anche i dati della quota di studenti con buoni o ottimi risultati, 15.1 per cento nel 2024 rispetto al 13.3 per cento nel 2023. Ma soprattutto la quota di studenti con buoni o eccellenti risultati aumenta nel sud del Paese». Sull'abbandono scolastico «i dati sono riferiti al 2023, abbiamo 10.5 per cento rispetto a 11.2 del 2022, ma uno studio di Invalsi prevede che nel 2024 ci sia una dispersione esplicita del 9.4 per cento».

«L'obiettivo Pnrr 2026 è del 10.2 e lo abbiamo già raggiunto nel 2023, nel 2024 siamo quasi all’ obiettivo 2030 che è del 9% - ha aggiunto - Questo comporta che dobbiamo continuare nel rafforzamento della scuola elementare perché si è visto che è un percorso fondamentale per costruire basi solidi. Dobbiamo realizzare al più presto il potenziamento dell’italiano per gli studenti stranieri perché abbiamo visto che è una sfida irrinunciabile e chi non lo capisce meglio che non si occupi di scuola. Mi auguro che il decreto legge possa essere approvato in tempi rapidi perché ci sono misure che partiranno già dal prossimo anno e nel 2025-26 immetteremo questi docenti specializzati, reclutati appositamente, per l'insegnamento dell’italiano potenziato per gli studenti stranieri».

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