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Boris Giuliano, 45 anni fa l'omicidio del capo della mobile di Palermo. Schifani: "Il suo esempio continua a ispirare la lotta alla mafia"

In occasione del 45esimo anniversario dell'uccisione di Boris Giuliano, la Regione Siciliana ricorda con profonda commozione la figura del capo della Mobile di Palermo, che ha sacrificato la sua vita per la giustizia e la legalità."Boris Giuliano  - sottolinea il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani - è stato un esempio luminoso di coraggio, dedizione e integrità morale. Il suo impegno incrollabile nella lotta contro la mafia e il suo instancabile lavoro investigativo hanno segnato una svolta nella storia della nostra terra. La sua tragica morte ha lasciato un vuoto incolmabile nelle forze dell'ordine e nella società siciliana, ma l'eredità del suo metodo investigativo ha acceso una fiamma di speranza e di rinnovata determinazione nella lotta contro il crimine organizzato. La sua memoria, infatti, continua a ispirare le nuove generazioni e a rappresentare un monito costante dell'importanza di combattere l'illegalità e di difendere i valori della giustizia e della libertà. Voglio rivolgere - conclude - Schifani - un pensiero affettuoso alla famiglia, ai suoi colleghi e a tutti coloro che hanno condiviso con lui il difficile cammino della giustizia: la sua dedizione e il suo sacrificio non saranno mai dimenticati".

Giuliano venne ucciso al bar Lux il 21 luglio del 1979 con sette colpi di pistola alle spalle da un killer che una sentenza definitiva ha riconosciuto in Leoluca Bagarella, boss corleonese cognato di Totò Riina, il capo dei capi. Giuliano fu tra i primi investigatori a comprendere la necessità di seguire il flusso del denaro e degli affari per individuare gli interessi dell'organizzazione mafiosa. Anche in collaborazione con la polizia americana, Giuliano seguì numerose indagini sul traffico di droga tra la Sicilia e gli Stati Uniti sviluppando un metodo investigativo innovativo per quei tempi.

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