«Barletta oggi è arrabbiatissima con te». Sono i commenti più diffusi sulle pagine Facebook dei barlettani che stamattina stanno condividendo in rete un video di circa 40 secondi che immortala una «gaffe» di Antonello Venditti sul palco allestito nel fossato del Castello per il «Notte prima degli esami 1984-2024 40th anniversary». Davanti a circa cinquemila spettatori, mentre l’artista romano raccontava un episodio della sua vita privata per introdurre il brano che avrebbe cantato da lì a poco, una ragazza affetta da una disabilità, in prima fila, ha chiesto a Venditti di cantare, invece che parlare. Venditti, che inizialmente non si è accorto della diversabilità della giovane, ha schernito la critica dicendo «vieni qui, vediamo se c'hai il coraggio».
Subito si è levata la polemica del pubblico, con tanto di «buuu» e fischi. Al che il tecnico personale di palco si è avvicinato e ha spiegato la situazione a Venditti, che però ha rincarato la dose: «Ho capito, è un ragazzo speciale, che però deve imparare l’educazione. Non esistono ragazzi speciali, l’educazione è una cosa», ha detto riprendendo il suo racconto.
Tra i commenti sui social è apparso anche quello del tecnico di palco, Luciano Vallefuoco, che ha spiegato meglio agli utenti inviperiti: «Dal palco i cantanti fanno fatica a capire chi è seduto dove. Sono accecati dalle luci puntate su di loro. Fanno fatica anche a percepire suoni, perché vengono fuori da volumi assordanti presenti nelle spie. Anni fa Venditti usava rivolgersi ai ragazzi con handicap chiamandoli 'ragazzi specialì, ai quali regalava il cappello», racconta.
«Ieri sera, sulla scia del politically correct, ho rispolverato quel termine - aggiunge -. Colpa mia non avere avuto la lucidità di descrivergli nel dettaglio la situazione. Quel ragazzo speciale era particolarmente speciale e le sue urla non erano rivolte a disturbare lo show. Sono riflessi incontrollabili del suo stato di salute. Mi sono mosso subito per fare avvisare la famiglia della situazione e abbiamo presentato le nostre più sentite scuse. Con la famiglia del ragazzo è tutto chiarito. Sono sicuro che Venditti si farà in qualche modo perdonare con il diretto interessato». Il pubblico, però, scrive «delle scuse ce ne facciamo poco. Ero presente, pur amando Venditti come cantautore, ieri mi è letteralmente 'scadutò. Sono rimasta pietrificata dalla sua reazione. Chi scrive di amicizia, amore, rispetto, non può comportarsi così. Il comune dovrebbe denunciare l’accaduto, questa è discriminazione, 'bullismò da parte di chi dovrebbe insegnare educazione e rispetto».
Venditti a disabile insultata al concerto: "Scusa, ho sbagliato"
«Mi metterei a piangere, mi dispiace tantissimo». Così Antonello Venditti si scusa in un video su Facebook per aver offeso una ragazza disabile che ieri, durante un suo concerto a Barletta, ha disturbato il cantautore mentre stava raccontando un suo aneddoto. La ragazza si è espressa con alcune parole incomprensibili dovute alla sua disabilità e Venditti l’ha insultata. A chi gli ha fatto notare che si trattava di una persona speciale, l’artista ha risposto che anche i ragazzi speciali devono «imparare l’educazione». «Non sono un mostro - afferma Venditti -, sta montando una polemica stupida per chi mi conosce. Ho sbagliato, ho sbagliato perché nel buio non mi sono accorto di questa ragazza. Pensavo fosse una contestazione politica alla quale sono abituato, quindi ho risposto in maniera molto violenta a questa ragazza della quale sono venuto a conoscenza. Il padre è fantastico, la famiglia è fantastica. Quindi mi devo scusare ma più delle scuse non posso fare, non me la sento». «Il mio concerto è molto complicato - spiega -, io dico delle cose molto forti quindi reagisco a qualcosa che nel buio, tra cinquemila persone, uno non può rendersi conto. Ho fatto ammenda subito, ieri sera, dopo il concerto. I genitori hanno avuto i miei pass e tutto». «Sono sconvolto, onestamente - prosegue - perché oltre gli attacchi politici che mi vengono da tutte le parti, arrivano anche attacchi che non mi merito. Tutti sanno quanto voglio bene ai ragazzi speciali, lo possono testimoniare tutti quelli che vengono ai miei concerti». Il cantautore romano spera anche che questo caso non diventi come «la Calabria» per cui «mi porto questo stigma», afferma riferendosi a un episodio di molti anni fa in cui criticò duramente la regione.
Caricamento commenti
Commenta la notizia