Ricopre la posizione di “music&talent partnership lead” per l’Italia, rappresentando il punto di contatto principale per le etichette discografiche e i distributori italiani con cui lavora quotidianamente per coordinare l’uscita e la distribuzione dei videoclip musicali ufficiali e per massimizzare le opportunità di promozione a supporto di questi contenuti. Chiara Bonarrigo, messinese che ha messo radici nel Regno Unito, classe 1992, ha vissuto respirando amore per la musica mentre sfoderando tre aggettivi si definisce ambiziosa, pragmatica, curiosa. «Sono cresciuta – racconta – in una famiglia che ama la musica e l’arte in tutte le sue forme: mio nonno materno suonava il pianoforte e in famiglia ci sono diverse personalità con discrete doti vocali. Dal Karaoke di Fiorello in Tv alle serate riuniti a guardare il Festival di Sanremo, dai viaggi in macchina con le immancabili musicassette dei principali cantautori italiani ai primi concerti. La musica ha sempre rappresentato il sottofondo di ogni esperienza in famiglia». Il talento messinese ha frequentato il liceo scientifico Sant’Ignazio, ma, parallelamente alla scuola, ha sempre portato avanti gli studi musicali: scuola di canto, danza e addirittura un primo anno dell’accademia di Musical “Mts-Musical The School” di Milano che aveva un gemellaggio con “Percorsi Sonori” e “Studio Danza” di Mariangela Bonanno. «Il mio lato creativo – continua – però, è sempre stato compensato da una parte estremamente razionale e già negli ultimi anni di liceo era chiaro in me che non avrei voluto fare l’artista, ma che avrei voluto provare a dare un contributo all’industria un po’ da dietro le quinte. Facendo, quindi, qualche ricerca, ho scoperto che a Milano, all’Università Bocconi, esisteva un corso di laurea in Economia e Management per l’arte, la cultura e la comunicazione, che andava esattamente a unire queste due anime, quella più creativa e quella più razionale. Al quarto anno di liceo sono riuscita a rientrare all’interno del programma “Scopri il tuo talento”, aperto agli studenti di tutta Italia con una media superiore al 9, che mi ha permesso di trascorrere una settimana all’interno del Campus Bocconi, seguendo lezioni di vari corsi di laurea e alla fine di fare un test d’ingresso che mi ha consentito di avere assicurato un posto già prima del conseguimento del diploma». E la Bocconi si è rivelata in fondo provvidenziale: «Mi ha garantito una formazione con imprinting economico e strategico-manageriale, ma mi ha dato nello stesso tempo la possibilità di approfondire il funzionamento e avvicinarmi a tutto il mondo delle industrie creative che dall’esterno sembrava inarrivabile. Inoltre, la fitta rete di contatti universitari mi ha permesso di creare il primo approccio con l’industria discografica. Universal Music ai tempi stava ricercando una posizione di “intership” e si è rivolta a uno dei docenti della Bocconi che ha condiviso il mio CV e da lì è iniziato tutto». Il presente oggi è “Vevo” e da Londra gestisce il mercato italiano ed è il punto di riferimento principale per le etichette discografiche e gli artisti italiani: «Uno degli obiettivi – ricorda – è quello di supportare gli artisti in ogni fase della loro carriera, attraverso diversi programmi e attività, investendo tra le altre cose nella produzione di live performance. E in questa direzione, una parte del mio lavoro è proprio legata alla selezione di artisti italiani da coinvolgere in alcuni programmi di supporto e/o all’interno dei nostri contenuti originali di live performance, coordinandone le diverse fasi (pre-produzione, shooting, post produzione e messa in onda). E forse è proprio questa la parte del mio lavoro che mi dà maggiore soddisfazione, specialmente quando lavoriamo a programmi e format a supporto di artisti emergenti. Ogni anno, a gennaio, infatti, lanciamo la campagna Newcomers che vede la selezione di 20 artisti emergenti italiani da tenere d’occhio per l’anno successivo e ai quali garantiamo supporto costante durante l’anno. Tananai, Alfa, Olly e BigMama sono solo alcuni degli artisti selezionati per questo programma e che nel corso degli anni sono riusciti ad affermarsi con incredibili risultati». E il bagaglio è pieno e assai ricco: «Tanti sono i progetti e gli artisti con i quali ho lavorato da quando ho iniziato: dalla realizzazione del temporary shop di Jovanotti “Jova Pop Shop” per il lancio dell’album “Oh Vita”, alla collaborazione tra Baci perugina ed Emma Marrone, passando per Mahmood, Blanco, Elodie, The Kolors e numerosissimi altri artisti! Un aneddoto simpatico? Zucchero, che è entrato erroneamente nel mio ufficio e dopo essersi scusato non ho potuto fare a meno di chiedergli una foto. È una leggenda vivente!». E il desiderio è uno: «Più che un sogno nel cassetto, l’augurio che vorrei fare alla me futura – conclude – è di non perdere l’entusiasmo e di continuare ad affrontare il lavoro con la stessa passione per questa meravigliosa arte».