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Università di Palermo, Messina e Catania: nuove tecnologie per un’agricoltura di qualità

Uno sguardo sospeso tra i cambiamenti climatici e l’Intelligenza artificiale

Quali sistemi di gestione per la produzione sono più adatti, su quali tecnologie bisogna puntare e come l’Intelligenza artificiale può potenziare la produzione agricola, nonostante i cambiamenti climatici. Quali tecniche irrigue sono più appropriate, e come contrastare gli stress biotici e asiatici. E poi, ancora, il tema delle certificazioni di qualità e dell’uso dell’energia rinnovabile in Agricoltura, del miglioramento genetico, delle tecniche innovative che, integrate alla tradizione, possono produrre una frutticoltura resiliente; la tutela della biodiversità e la lotta biologica con la riduzione dell’uso dei pesticidi.
Questi, in sintesi, i contenuti e le strategie trattate ieri, nell’aula “Fierotti” del Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e forestali dell’Università degli studi di Palermo, organizzato dagli Atenei di Palermo, di Messina e di Catania nell’ambito della terza missione per trasferire i risultati della ricerca al mondo produttivo e agli studiosi del settore.
Alla manifestazione – alla quale ha preso parte anche una delegazione degli studenti del liceo scientifico Stanislao Cannizzaro di Palermo – hanno relazionato esperti, ricercatori, docenti universitari dei tre Atenei statali siciliani, tra i quali Tiziano Caruso, Alessandra Gentile, Massimo Iovino, Riccardo Lo Bianco, Stefano La Malfa, Luigi Pasotti, Antonio Pisciotta, Rosario Di Lorenzo, Leo Sabatino, Stefania Bennici, Michele Ricupero, Nicola Cicero (nella foto), Carmelo Iaria, Filippo Sgroi, Salvatore Mastrangelo. L'iniziativa coincide con il termine del mandato di Tiziano Caruso che per tre anni ha diretto il Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e forestali dell’Università degli studi di Palermo e che in particolare ha dichiarato: «Bisogna puntare sull'innovazione tecnologica e l’agricoltura di precisione che utilizza tecniche innovative per valorizzare la biodiversità e anche i princìpi tradizionali dell’agricoltura. Inoltre – ha concluso Caruso – l’utilizzo dell’Intelligenza artificiale, unito alla selezione varietale, può consentire di adattare le colture a diversi ambienti e modelli di gestione per ottenere una maggiore produttività e sostenibilità».

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