Potenziare il sistema educativo attraverso lo sviluppo e la sperimentazione della didattica immersiva. È l'obiettivo della Regione Siciliana, che ha stanziato 5 milioni di euro del suo bilancio per finanziare le iniziative intraprese dagli istituti scolastici di primo ciclo, ossia istituti comprensivi, direzioni didattiche e scuole medie, con sede nell'Isola e che abbiano sedi con locali idonei a installare aule e ambienti didattici di tipo immersivo, dove sperimentare la realtà aumentata e la realtà virtuale.
«L'Agenda Onu 2030 e le raccomandazione della Ue prevedono l'incremento delle competenze scientifiche e tecnico-professionali – spiega l'assessore regionale all'Istruzione, Mimmo Turano – Il dipartimento regionale dell'Istruzione, dell'università e del diritto allo studio, nella piena consapevolezza che la didattica delle Stem non faccia riferimento solo all'insieme delle materie scientifiche, ma ad una nuova filosofia educativa che si serve del metodo scientifico per fornire soluzioni ai problemi di una realtà sempre più complessa e in costante mutamento, intende promuovere un'azione sinergica di sviluppo e potenziamento di ambienti di apprendimento innovativi, che sappiano essere coinvolgenti, esperienziali e interattivi. Attraverso lo sviluppo delle tecnologie immersive, come la realtà virtuale e quella aumentata, è possibile favorire l'acquisizione di capacità trasversali».
La circolare dell'assessore Turano, rivolta alle scuole di primo ciclo e consultabile al seguente link sul portale della Regione , prevede che gli istituti interessati possano presentare una sola proposta progettuale, finanziabile con un massimo di 55 mila euro, di cui 50 mila destinati all'acquisto di attrezzature per la realizzazione delle aule immersive e 5 mila per le spese di personale da impiegare in orari extracurriculari. Gli istituti potranno presentare la domanda a partire da oggi ed entro le 10 del 20 novembre prossimo, inviando una pec all'indirizzo dipartimento.istruzione@
I sindacati: "Mancano le aule"
«Lo stanziamento di 5 milioni di euro da parte della Regione Siciliana, destinato agli istituti scolastici del primo ciclo, per la realizzazione di aule immersive non è la soluzione ai problemi delle scuole siciliane». Lo dice Adriano Rizza, segretario generale della Flc Cgil Sicilia. «Nella Regione - aggiunge - che si caratterizza per la presenza di locali scolastici inadeguati e fatiscenti, dove mancano palestre, mense, aule e financo i riscaldamenti, il governo regionale pensa all’acquisto di strumenti tecnologici per la didattica immersiva. Inoltre la Sicilia è ai primi posti, non soltanto a livello nazionale ma anche europeo, per quanto riguarda povertà educativa e dispersione scolastica». «Da anni - conclude Rizza - chiediamo alla politica di intervenire. Lo ripetiamo anche oggi: servono strutture sicure, con aule confortevoli, mense, palestre e riscaldamenti. Tutto il resto viene necessariamente dopo».
Chinnici (Pd Sicilia), "Scuola grande assente"
«In questa manovra di variazioni al bilancio c'è una grande assente, la scuola», aveva già detto ieri a stretto giro Caterina Chinnici, deputata del Pd all’Assemblea regionale siciliana, commentando le variazioni di bilancio. «Purtroppo - aggiunge - l’assessore all’istruzione si compiace di investire 5 milioni di euro per la didattica immersiva, non sapendo che le scuole sono già sommerse di fondi sul digitale dal PNRR e che invece mancano fondi per le cose veramente essenziali, come gli avevamo già fatto notare con forza in Commissione istruzione». «Per questo - continua Chinnici - abbiamo presentato emendamenti indispensabili per garantire il diritto allo studio, che riguardano mense, trasporto scolastico, fondi da destinare agli Enti locali per gli assistenti igienico personali, per l’assistenza alla comunicazione (ASACOM), per lasciare libere le scuole di acquistare strumenti didattici veramente utili, per allestire laboratori scientifici, linguistici, musicali e ambienti di apprendimento adeguati, senza inseguire mode effimere e suggestioni estemporanee, che non tengono conto dei bisogni reali delle scuole».
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