Persone con disabilità, Mattarella: affermarne i diritti è misura di civiltà, "Nulla su di noi senza di noi"
"L'affermazione dei diritti delle persone con disabilità è misura della civiltà di un popolo. Questa giornata offre l’opportunità per valutare il cammino sin qui percorso dalla Repubblica nell'applicazione dei principi di eguaglianza dei cittadini, sanciti dalla Costituzione. La Convenzione delle Nazioni Unite del 2006 ha posto le basi per un nuovo approccio, riconoscendo che la comunità è, troppo spesso, in ritardo nell’accogliere le diversità. La riforma della condizione della disabilità in Italia, con il suo focus sulla vita indipendente, sui progetti personalizzati e sull'inclusione lavorativa, rappresenta un’opportunità preziosa per costruire una società più equa e rispettosa della dignità di ogni persona. La sua attuazione richiederà un impegno costante e un forte coordinamento tra i vari livelli istituzionali e la società civile, con la diretta partecipazione delle persone con disabilità. "Nulla su di noi, senza di noi" è principio fondamentale che esprime l’idea che nessuna decisione che riguardi la vita delle persone con disabilità possa essere presa senza il loro consenso. L’inclusione si nutre di scelte quotidiane, basate sulla capacità di valorizzare talenti e aspirazioni di ciascuno».
La Giornata istituita dall'Onu
La ricorrenza fissata il 3 dicembre è stata proclamata dall'Onu nel 1981 con lo scopo di promuovere i diritti e il benessere dei disabili. La Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità adottata nel 2006, ha ulteriormente promosso i diritti e il benessere delle persone con disabilità, ribadendo il principio di uguaglianza e la necessità di garantire loro la piena ed effettiva partecipazione alla sfera politica, sociale, economica e culturale della società. La Convenzione invita gli Stati ad adottare le misure necessarie per identificare ed eliminare tutti quegli ostacoli che limitano il rispetto di questi diritti imprescindibili. La Convenzione (Articolo 9, accessibilità) si focalizza sulla necessità di condizioni che consentano alle persone con disabilità di vivere in modo indipendente e di partecipare pienamente a tutti gli aspetti della vita e dello sviluppo. Anche l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile si fonda sul principio che nessuno sia lasciato indietro, e in particolare mira a un rafforzamento dei servizi sanitari nazionali e al miglioramento di tutte quelle strutture che possano permettere un effettivo accesso ai servizi per tutte le persone. Sensibilizzare l’opinione pubblica al fine di favorire l’integrazione e l’inclusione delle persone con disabilità permette un processo rapido verso uno sviluppo inclusivo e sostenibile, in grado di promuovere una società resiliente per tutti attraverso l’eliminazione della disparità di genere, il potenziamento dei servizi educativi e sanitari e in definitiva, l’inclusione sociale, economica e politica di ogni cittadino. Valditara: rimuovere a scuola ogni barriera fisica e culturale "Oggi celebriamo la Giornata internazionale delle persone con disabilità, un’occasione per riaffermare il valore dell’inclusione e il nostro impegno a rimuovere ogni barriera, fisica e culturale. In questi due anni di Governo, abbiamo introdotto misure per garantire la continuità dei docenti di sostegno su richiesta delle famiglie, avviato il piano per assumere nuovi insegnanti specializzati con percorsi innovativi di formazione. Abbiamo lavorato intensamente per rendere la scuola più accessibile, con importanti interventi, come la riqualificazione di circa il 20% del patrimonio edilizio scolastico, con 1,2 miliardi di euro aggiuntivi ai fondi del PNRR, per abbattere le barriere architettoniche ancora presenti in diverse scuole» - ha dichiarato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara - «Abbiamo stanziato 30 milioni di euro per utilizzare l’intelligenza artificiale al servizio di un insegnamento sempre più personalizzato e 70 milioni di euro per garantire il trasporto degli studenti con disabilità nelle scuole paritarie. Continueremo a lavorare per una vera inclusione, garantendo a tutti il diritto allo studio e la piena realizzazione dei propri talenti» Locatelli: la riforma in corso e il "Progetto di vita" «Investire sui talenti e le competenze di ogni persona fa crescere le nostre comunità e rafforza tutto il Paese. Dobbiamo vedere le potenzialità e non i limiti e cambiare sguardo per passare da un sistema legato al mero assistenzialismo alla piena valorizzazione di ogni persona e al diritto di tutti di vivere una vita partecipata dal punto di vista civile, sociale, politico, ricreativo, sportivo, formativo e culturale», ha affermato la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli a margine dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità (OND), che ha convocato in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità. «Dare opportunità alle persone significa migliorare la qualità di vita delle persone stesse ma anche creare economia nelle nostre comunità e nel nostro Paese - sottolinea- Bisogna crederci. Non possiamo più permetterci di lasciare indietro nessuno. Le persone vogliono dare di più, vogliono essere autonome, vogliono essere parte integrante delle nostre società, vogliono essere cittadini pieni e riconosciuti e il lavoro è uno strumento fondamentale. Attraverso l’inclusione lavorativa possiamo davvero far crescere tutto il Paese». «Nessuno può chiamarsi fuori dal tema dell’inclusione e del rispetto dei diritti delle Persone con disabilità, perchè riguarda tutti e tocca la vita di tantissime famiglie che vanno adeguatamente sostenute. Penso, in particolare, ai caregiver familiari conviventi, persone che amano e curano i propri cari, che non desiderano essere sostituite ma accompagnate in questo complesso e delicato compito». «A breve verrà presentata una proposta che partirà dal caregiver familiare convivente, e prevalente, per garantire tutele differenziate e specifiche a tutti i caregiver familiari». «In gioco ci sono tanti aspetti, tra cui la condizione economica perchè come è noto, a parità di reddito, una famiglia al cui interno c'è una persona con disabilità è più povera. Sono convinta serva un ripensamento dei servizi per coinvolgere e considerare anche le esigenze della famiglia. Questo significa attivare percorsi innovativi e flessibili nella prospettiva del «Progetto di vita», cuore della riforma sulla disabilità che stiamo attuando e che pone finalmente la persona al centro delle politiche e dei sostegni, a partire dai suoi bisogni e dal suo diritto di scegliere, come prevede la convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità». "La Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità ci invita a costruire una società in cui ogni cittadino possa vivere senza ostacoli e sentirsi pienamente valorizzato. L’inclusione è una responsabilità condivisa e la strada per un futuro più giusto per tutti. Abbattere le barriere, fisiche e culturali, non è solo un impegno, ma un dovere collettivo» ha affermato su Instragram, il presidente della Camera, Lorenzo Fontana. Alla Camera il Concertozzo e il tributo a Pizzaut "Educazione istituzionale pretenderebbe che in cima ai ringraziamenti ci sia il saluto alle autorità. Ma oggi in occasione della giornata internazionale delle persone con disabilità la piramide si rovescia e i ringraziamenti cominciano dalle ragazze e dai ragazzi di Pizzaut. Perché ci avete migliorato, perché avete fatto in modo di riuscire a entrare in comunicazione con voi, perché ci avete aiutato a riuscire a realizzare e dare il senso compiuto e più pieno a una parola assai usata e a volte abusata in questo tempo che è connessione". Lo ha detto il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, a Montecitorio, in occasione della proiezione del documentario "Il Concertozzo - Musica e inclusione in Italia", in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità. "Grazie all’iniziativa del Concertozzo abbiamo imparato come in quella bolgia festosa che avvolge un evento musicale è possibile impiegare persone autistiche in luoghi affollati e rumorosi - ha spiegato Mulè -. Il genio di Elio e dei suoi amici non poteva che cogliere in un neologismo la grandezza, l’originalità e l’unicità del nome dato all’evento, il Concertozzo. Perché sarebbe stato banale declinarlo secondo le formule dettate dalla teoria musicale che prevede il concerto grosso, il concerto di gruppo, il concerto ripieno, il concerto da camera, il concerto doppio, triplo, multiplo". "Il Concertozzo è dunque in realtà una grande, straordinaria opera di sensibilità umana dove non c'è spazio per la commiserazione ma piuttosto la realizzazione dei principi e dei diritti scolpiti nella nostra Costituzione molte volte nei principi fondamentali che non riguardano alcuni ma devono includere, ripeto, includere tutti - ha proseguito il vicepresidente della Camera -. L’articolo 2 che nel riconoscere e garantire i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità ci consegna il diritto a una vita piena e senza limitazioni consentendo alle persone con disabilità di inserirsi nella società. E poi l’articolo 3 che introduce il principio di uguaglianza e richiama all’obbligo di fare in modo che le persone con disabilità abbiano concretamente le stesse possibilità del resto della popolazione. E che dire del diritto al lavoro, l'articolo 4 della nostra Carta, laddove ci chiama a promuovere le condizioni che rendono effettivo questo diritto, con quelle assunzioni obbligatorie che prevedrebbero, ahimè devo usare il condizionale, che le aziende assumano un ragazzo disabile ogni 15 dipendenti".