La signora Clementina è nata nel 1917. Quell'anno l’Europa era flagellata dalla Prima Guerra Mondiale, la Russia era sull'orlo della Rivoluzione e Hans Christian Jacobaeus, medico al Karolinska Institutet di Stoccolma, aveva da pochi anni sperimentato la laparoscopia diagnostica. Grazie all’evoluzione di quella tecnica, 107 anni dopo, 'Tinà è stata salvata con un intervento all’addome in anestesia totale eseguito d’urgenza al Policlinico di Milano un paio di settimane fa. È già a casa da qualche giorno, dove conta di passare il Natale «mangiando le tagliatelle al ragù» e facendosi coccolare «dalla famiglia e da mio nipote Gianluca». La donna, nata a Scandiano in Emilia ma residente nel capoluogo lombardo, era arrivata qualche giorno fa al Pronto Soccorso dell’ospedale accusando un forte dolore addominale.
Diagnosi e intervento tempestivo
La Tac aveva evidenziato una situazione seria: un’occlusione del piccolo intestino. «Abbiamo aspettato alcune ore per vedere se si poteva gestire il caso senza la necessità di procedere chirurgicamente - ha raccontato Hayato Kurihara, direttore della Chirurgia d’urgenza - ma alla mattina, rivalutato il quadro clinico, abbiamo notato un tratto di intestino sofferente e l’unica possibilità per salvare la vita alla signora sarebbe stato un intervento». Con il consenso della famiglia, i medici hanno optato per una laparoscopia, tre piccole incisioni eseguite in meno di un’ora in sala operatoria. L’approccio multidisciplinare adottato con gli anestesisti, coordinati dalla dottoressa Maria Pitrè, ha fatto sì che non ci sia stato nemmeno bisogno della terapia intensiva.
Un caso raro e la medicina che avanza
Quello della signora Tina è un caso raro, ma destinato a diventare sempre più frequente. Un caso che, solo pochi anni fa, difficilmente sarebbe stato avviato alla sala operatoria. Di sicuro la tempra della signora ha giocato un ruolo nella guarigione record. La paziente infatti è in buona salute, attiva e lucidissima. Tre anni fa era già stata operata al Policlinico per una frattura al bacino: anche allora era stata dimessa in pochi giorni. L’intervento di Milano è anche la prova di quanto la medicina sia avanzata nella cura della popolazione anziana, una fascia in continuo aumento. Basti pensare che, secondo l’Istat, i centenari in Italia sono 22.552 e nell’ultimo decennio sono aumentati del 30%. La metà delle persone che arrivano in pronto soccorso con un’occlusione addominale ha più di 65 anni, ha raccontato Kurihara.
Tecnologie avanzate per una società longeva
Operare è spesso la soluzione migliore, grazie a tecniche chirurgiche sempre meno invasive. «Le tecnologie e l’expertise dei nostri professionisti consentono di garantire l’accesso alle cure per tutti i pazienti - ha sottolineato con orgoglio il direttore generale del Policlinico, Matteo Stocco -, rispondendo alle esigenze di una società sempre più longeva».