
I Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione coinvolgono oltre 55 milioni di persone nel mondo. La settimana che ricade attorno al 15 marzo diventa quindi un'importante occasione per informare, prevenire e offrire supporto a chi soffre di un rapporto disfunzionale tra cibo, mente e corpo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, tali disturbi rappresentano la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali tra i giovani ragazzi e le giovane ragazze di età compresa tra i 12 e i 25 anni. In Italia, secondo i dati forniti dal Ministero della Salute, si stima che ne soffrano approssimativamente oltre tre milioni di persone, di cui il 70% sono ragazzi e ragazze adolescenti, con un'età di esordio che si abbassa sempre più anche a 8 o 9 anni. Bisogna pertanto sgombrare il campo da ogni possibile equivoco: i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione non sono capricci, come ancora oggi molte persone credono.
«L’adolescenza rimane per la UOC di Psichiatria una fase importante di transition da attenzionare proprio per l'emergenza di forme psicopatologiche che vanno tempestivamente riconosciute per essere curate riducendo gli esiti di cronicità - affermano la direttrice della struttura del Policlinico universitario di Messina prof.ssa Anna Muscatello e la prof.ssa Melania Mento, docente di psicologia clinica - Aiutare i giovani ed anche le loro famiglie a riconoscere precocemente i segni psicopatologici è una missione anche culturale, di lotta contro lo stigma in salute mentale. È proprio sugli esordi in età giovanile che bisogna puntare in un'ottica di prevenzione e di benessere mentale».
In occasione della Giornata, l’Uoc parteciperà ad una giornata organizzata dalla rete SSN ASP Messina servizio disturbi alimentari, mentre negli anni passati su invito della Consulta studentesca è stato realizzato un Laboratorio didattico di conoscenza dei meccanismi del cervello, del cibo e della nutrizione, anche da un punto di vista emotivo: il “Lab For Brain: Good Food for Good Health”, presso l'IIS Verona Trento. In questa occasione l’équipe psicologica è intervenuta anche con il “PSN Vite Tecnomediate” «per la prevenzione dell'adescamento online dei gruppi “pro ana” su diete selvagge che hanno come target a rischio la popolazione adolescenziale». Le attività laboratoriali sul funzionamento del cervello e alimentazione sono state effettuate negli Istituti scolastici con target di Studenti del triennio superiore e risultano importanti, spiegano le esperte «nel confronto con figure specialistiche per prevenire la caduta in comportamenti di alterazione alimentare e di adescamento online in stili di diete alterate e comportamenti lesivi della salute, con un target che riguarda maggiormente adolescenti (sin dalla preadolescenza e fino ai 25 anni della giovane età adulta) a rischio di vulnerabilità psicologiche. Spesso anche per familiarità con la tecnologia gli adolescenti accedono con facilità a consigli e diete da non esperti aumentando il rischio di comportamenti lesivi per la propria salute». «Il nostro messaggio di prevenzione - si ribadisce - da anni, riguarda attività con gli Istituti scolastici, per un corretto utilizzo della tecnologia e della rete, anche a fronte di proprie fragilità psicologiche, che devono essere affrontate senza stigma con professionisti. Studiare e conoscere il rapporto tra cervello e alimentazione è molto importante per loro, anche per gestire meglio la propria emotività ed essere accompagnati a riconoscere stili sani da quelli patologici».
Negli anni è stato anche formalizzato un articolo scientifico su questa tematica, disponibile su pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33672305/.
Anoressia e bulimia: ma non solo, ecco quali sono i DNA
La Settimana del Fiocchetto Lilla nasce per rompere il silenzio intorno a patologie gravi, ancora spesso sottovalutate o stigmatizzate, per far comprendere che i disturbi alimentari non sono una scelta, ma malattie complesse che richiedono un approccio multidisciplinare, coinvolgendo l’ambito di cura psicologico e psichiatrico, nutrizionale e di altre specialità. Negli ultimi anni, l’impatto dei social media ha giocato un ruolo ambivalente: da un lato, hanno contribuito a diffondere modelli di bellezza totalmente irrealistici, alimentando l’insicurezza. D’altro canto però, stanno emergendo sempre più spazi di condivisione e sensibilizzazione che promuovono la body positivity e il supporto psicologico. Il Fiocchetto Lilla non è solo un simbolo, ma un richiamo alla responsabilità collettiva nel combattere una battaglia che riguarda tutta la società. Parlare di disturbi alimentari significa promuovere il benessere mentale, abbattere stereotipi e offrire speranza a chi lotta ogni giorno contro un nemico invisibile, ma devastante.
Come è chiaramente esplicitato nella sezione dedicata sul sito del Ministero della Salute, i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sono “patologie complesse caratterizzate da un disfunzionale comportamento alimentare e da un'eccessiva preoccupazione per il peso corporeo con una conseguente alterata percezione della propria immagine. Se non trattati in tempi e con metodi adeguati, i disturbi dell'alimentazione possono diventare una condizione permanente e compromettere seriamente la salute di tutti gli organi e apparati del corpo (cardiovascolare, gastrointestinale, endocrino, ematologico, scheletrico, sistema nervoso centrale, dermatologico ecc.) e, nei casi più gravi, portare alla morte, che solitamente avviene per suicidio o per arresto cardiaco”.
L'ossessione per il controllo del peso, il rifiuto del cibo, l’isolamento sociale, le abbuffate seguite da condotte di eliminazione sono solo alcune delle manifestazioni che dovrebbero destare preoccupazione. Il ruolo della famiglia, della scuola e delle istituzioni è fondamentale per creare una rete di sostegno che permetta di affrontare il problema prima che si cronicizzi.
L'anoressia nervosa è caratterizzata da una restrizione alimentare estrema che porta a una significativa perdita di peso, paura intensa di ingrassare e un'alterata percezione del proprio corpo. Le persone che ne soffrono tendono a limitare drasticamente l’assunzione di cibo, a praticare eccessivo esercizio fisico e, in alcuni casi, a ricorrere a metodi purgativi come vomito autoindotto o uso di lassativi. Questo disturbo può portare a gravi complicazioni mediche, tra cui insufficienza cardiaca, osteoporosi e squilibri elettrolitici.
La bulimia nervosa si distingue per episodi ricorrenti di abbuffate seguiti da comportamenti compensatori inappropriati, come vomito autoindotto, uso di lassativi o esercizio fisico eccessivo. Chi soffre di bulimia spesso vive un ciclo di perdita di controllo durante l’abbuffata e un successivo senso di colpa che porta a comportamenti di compensazione. Questo disturbo può causare danni all’apparato digerente, squilibri elettrolitici e problemi dentali dovuti all’acidità del vomito.
Il Disturbo da Alimentazione Incontrollata (Binge Eating Disorder, BED), è caratterizzato da episodi di abbuffate senza l’adozione di comportamenti compensatori. Le persone affette da BED consumano grandi quantità di cibo in un breve lasso di tempo, spesso in risposta a stress, ansia o emozioni negative, sviluppando un forte senso di colpa. Questo disturbo è spesso associato all’obesità e alle sue complicanze, come diabete di tipo 2, ipertensione e malattie cardiovascolari.
La Night Eating Syndrome, NES, è una combinazione di insonnia e alimentazione notturna: ci si sveglia durante la notte per mangiare.
La Pica è l’ingestione compulsiva di sostanze non alimentari, come carta, gesso, terra o plastica, può causare avvelenamenti, occlusioni intestinali e carenze nutrizionali.
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