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Che cosa significa "Panican": il neologismo di Donald Trump contro la paura dei dazi

Un termine inventato per bollare gli oppositori come codardi in un momento chiave per l’economia Usa

«Non siate deboli! Non siate stupidi! Non siate 'Panican'!» ha tuonato Donald Trump su Truth Social poco prima dell’apertura di Wall Street, lanciando un messaggio diventato immediatamente virale e sollevando una domanda precisa: che cosa significa "Panican"?

Il termine, assente da qualsiasi dizionario, è un neologismo trumpiano puro sangue. Un mix tra panic (panico) e un suffisso inventato, forse ispirato a parole come Republican. Secondo l’interpretazione più accreditata, "Panican" rappresenta l’americano debole, impaurito e arrendevole, che preferisce cedere anziché combattere per la supremazia economica del Paese.

Un’America divisa tra protezionismo e realpolitik

Il commento di Trump arriva in un momento cruciale per la politica economica statunitense. Le sue dichiarazioni puntano a reintrodurre dazi commerciali su larga scala, in particolare contro la Cina. Obiettivo dichiarato: difendere l’industria americana e rilanciare l’occupazione. Ma gli effetti potrebbero essere dirompenti.

Il termine "Panican" diventa così anche un attacco ai repubblicani moderati e a chi teme una guerra commerciale. Trump li etichetta come “un nuovo partito” composto da persone “deboli e stupide”. Una mossa che radicalizza ulteriormente il discorso politico ed economico del Partito Repubblicano.

I dazi: arma strategica o autogol?

Il ritorno ai dazi protezionisti è un pilastro della nuova campagna elettorale di Trump. Ma i mercati reagiscono con prudenza: Goldman Sachs avverte che l’aumento dei dazi potrebbe innescare una nuova ondata inflattiva, colpendo le catene di approvvigionamento e aumentando i costi per i consumatori.

Trump, però, insiste: «Pazienza, forza, coraggio» sono le chiavi della "grandezza". Il nemico? Il panico. Da qui, il termine Panican come simbolo dell’arrendevolezza nazionale.

Una parola, una narrativa

"Panican" non è solo una parola. È una narrazione politica. Come "Sleepy Joe", "Crooked Hillary" o "Fake News", anche questo termine diventa un’arma retorica. Fa parte della strategia comunicativa trumpiana, che punta sempre a semplificare e a dividere.

In questo senso, Panican è una parola pensata per polarizzare: o sei con l’America forte, o sei un codardo. Non ci sono vie di mezzo.

 

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