Presidente Mattarella, benvenuto a Messina e grazie per aver voluto condividere un momento per noi ricco di bei ricordi e forti emozioni. La Società Editrice Sud, nata come Società Editrice Siciliana, festeggia i 70 anni d'attività: possono sembrare tanti o pochi. Tanti se si guarda al passato, o a un presente forse fin troppo tecnologico. Pochi se cuore e ragione volano alto, rendendoci consapevoli che il mondo che verrà, per essere migliore e più inclusivo, come vorremmo, avrà sempre bisogno di un’informazione riconoscibile, libera, equilibrata, aperta al confronto. La SES è stata fondata allo scopo di dare alla Sicilia Orientale e alla Calabria un quotidiano, la Gazzetta del Sud, che rappresentasse le istanze di due regioni dalle grandi potenzialità. A tutt’oggi in parte inespresse, nonostante sette decenni d’impegno, “Senza sigle”, come scrisse il direttore Gino Bruti nel primo editoriale del 13 aprile 1952. “Gazzetta del Sud” da 70 anni entra, ogni giorno, nelle case dei calabresi e dei siciliani. Così come, in tutta l'Isola, fa da 162 anni il “Giornale di Sicilia”. Due testate storiche, un unico filo conduttore: che si snoda tra il dovere di raccontare con assoluta onestà il presente e la voglia di scrivere il futuro. Come lo immaginiamo? Quali saranno le nostre battaglie da Palermo a Cosenza? Lo speciale di 36 pagine, in allegato, offre alcuni spunti di riflessione, idee, soprattutto per il nostro Meridione. Quale ruolo dovranno svolgere la Scuola e l’Università – la Fondazione Bonino Pulejo da 50 anni investe sulla formazione dei giovani e oggi lo ricordiamo – per costruire una cittadinanza consapevole, per dare al Sud e al Paese una classe dirigente adeguata? La Sanità come vincerà la sfida della qualità e della prossimità? La pandemia dovrebbe averci insegnato che non si improvvisa. E la sfida delle infrastrutture? Ci spenderemo sempre perché sia chiaro che il Meridione non ha bisogno di sussidi, ma di strade, autostrade, ferrovie, porti, aeroporti, forse – chissà – anche del ponte sullo Stretto, opere che rendano questa parte d’Italia competitiva. La marginalità, in una economia globalizzata, penalizza. Non si parte da zero e vogliamo essere ottimisti. C’è un polo d’eccellenza nel settore dei microchip a Catania. A Mazara del Vallo e Gela sbarcano due importanti metanodotti, in grado di alimentare il sistema produttivo italiano, diversificando le fonti di approvvigionamento. Si sta per realizzare, grazie a Terna, un elettrodotto sottomarino che collegherà la Tunisia e la Sicilia, rendendola un hub per la gestione di flussi energetici da fonti rinnovabili. A Gela è nata la prima raffineria che produce biocarburanti, la più innovativa d’Europa. La Calabria, con Gioia Tauro, dispone di uno tra i maggiori snodi mondiali per la movimentazione container. Ulteriori opportunità verranno dal crescente traffico merci, grazie al raddoppio del Canale di Suez. Anche l’agricoltura si sta trasformando e focalizzando sulle produzioni di qualità e di nicchia. Sicuramente c’è tanto altro da realizzare, ma siamo fermamente convinti che il futuro della Sicilia e della Calabria sarà sorprendentemente ricco d’opportunità. Che potranno concretizzarsi con l’impegno di tutti, anche nel contrasto alla ’ndrangheta e alla mafia, che non sarà mai abbastanza. Impegno che deve vedere in prima linea tutte le componenti della società civile. Presidente Mattarella, le battaglie per lo sviluppo e la legalità sono nel nostro Dna e non verranno mai meno. È un impegno che abbiamo assunto, fin dal primo giorno, con i nostri lettori.