Mentre il 'Paron' Nereo Rocco occhieggia dalla mostra al Porto Vecchio che celebra i 100 anni dalla sua nascita, è giunta al capolinea oggi la gloriosa storia della Triestina Calcio, definitivamente fallita dopo la seconda retrocessione in due anni sul campo, in Seconda divisione. Anche l'ultima chiamata odierna al tribunale di Trieste per eventuali compratori della società alabardata è andata deserta e al curatore Giovanni Turazza e al giudice Giovanni Sansone non é rimasto altro da fare che dichiarare chiuso l'esercizio provvisorio, dichiarato tre mesi fa per permettere alla squadra di portare a termine la stagione sportiva. Fallimento ordinario, quindi, senza attività di impresa e con i tesseramenti dichiarati non più validi. Il marchio potrebbe venire rilevato da qualche acquirente, ovviamente per ripartire da una categoria inferiore. Il disinteresse del mondo economico e imprenditoriale della Venezia Giulia per le sorti dei rossoalabardati è stato quindi totale, nonostante la passione della città per la Triestina, gloriosa soprattutto negli anni prima e dopo il Secondo conflitto mondiale, il secondo posto in serie A del 1948 dietro al Grande Torino, con Rocco in panchina, il vivaio eccellente. Ma la società da anni vivacchiava nelle serie inferiori, dopo aver sfiorato la A con la presidenza di Amilcare Berti. Poi sono giunte gestioni scellerate, come quella di Flaviano Tonellotto, quella mediocre di Stefano Fantinel, e l'ultima definitiva di Sergio Aletti, che hanno portato a un buco di bilancio di circa cinque milioni di euro