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Pellizotti campione d'Italia dopo due anni di stop. Quinto Nibali che prepara il Tour

pellizotti

Ha il sapore del riscatto la maglia tricolore che si è andato a prendere oggi Franco Pellizotti. Della rivalsa per quei due anni di stop per valori irregolari nel passaporto biologico, finiti con l'assoluzione del Tribunale nazionale antidoping. In bici è risalito solo a maggio, ma oggi ha bruciato tutti all'ultimo giro ed è il nuovo campione d'Italia. Una gara di 254 km in Trentino, chiusa in 6h43', partita da Pergine alle 9.58 e con arrivo a Borgo Valsugana. Dietro di lui, a oltre 20", Danilo Di Luca e Moreno Moser. Quarto Giampaolo Caruso, quinto Vincenzo Nibali, sesto Michele Scarponi. Si è ritirato invece Damiano Cunego. Quando mancava meno di un chilometro Pellizotti si è guardato indietro, anche se aveva già staccato il gruppetto di testa dalla fine del penultimo giro, poi ha percorso gli ultimi 500 metri a braccia alzate, con il suo numero 17, per scoppiare in lacrime al traguardo. "Questa maglia - ha detto all'arrivo - é un sogno per tutti gli italiani. Ho lavorato molto e fatto sacrifici con tutta la famiglia: la dedico a mia moglie e ai miei figli". "Se lo meritava veramente" ha commentato il ct azzurro Paolo Bettini, che ha apprezzato anche la prova del giovanissimo Moser, 22 anni a fine dicembre. "Gli ho raccomandato al raduno della nazionale di cercare di crescere - ha fatto notare il ct - di non bruciare le tappe", poi ha detto chiaro e tondo: "Ultimo sul podio, ma forse tra i più interessanti". "Sono contento per il risultato - ha dichiarato lo stesso Moreno Moser - perché ho visto che so tenere le lunghe distanze". E a dire di lui che "é un talento" ci ha pensato anche Di Luca. "Erano più di 250 km e lui è già lì - ha aggiunto - al primo anno da professionista. Per sé ha parlato del Giro d'Austria come prossimo impegno". Alla partenza si erano presentati in 107, sotto una pioggia battente, che ha dato tregua solo a due ore dalla fine, per lasciare posto al sole sul traguardo. Un percorso con 60 km in linea, poi un circuito da 13,8 km da ripetere per 15 giri. A spaccare le gambe, insieme alla pioggia, una salita di 3,2 km nel circuito da ripetere, con pendenze fino a oltre il 10% verso il paese di Telve. La fatica ha stroncato il tentativo di staccare tutti di Michele Scarponi quando ancora mancavano ben oltre 30 km al traguardo, "ma ha dato spettacolo - ha detto di lui Bettini - è uno vecchio stile, che sa osare". E tra chi ha dato emozioni al pubblico anche Alessandro Bertolini, che si è presentato alla partenza nonostante la clavicola rotta. Annunciato che sarebbe stato il suo ritiro, l'ha percorso con gregario la piccola figlia, emozionato e con qualche dubbio, a quel punto, sulla decisione dell'addio. L'addio sembra invece certo per la 'Settimana tricolore': la competizione sparirà dal 2013, per lasciare il posto a singole gare di categoria, organizzate da società diverse. (ANSA).

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