E' sempre più mistero Capello. A Mosca non hanno dubbi: sarà lui il prossimo ct della nazionale russa. La trattativa non è stata ancora avviata, ma le premesse ci sono tutte. Un'offerta faraonica, una residenza da sogno, più altri benefit cui l'ormai ex ct inglese potrebbe dire di no. La missione dell'allenatore friulano è di risollevare le sorti del calcio russo, caduto ai minimi storici dopo un Europeo molto deludente e l'addio di Dick Advocaat. Ad attrarre i dirigenti russi non soltanto le doti tecniche di Capello, ma anche la sua fama di duro. Perché la convinzione generale è che per vincere la prima cosa è ricostruire lo spogliatoio, e per questo serve appunto un uomo forte al quale dare carta bianca, compresa la possibilità di allenare la nazionale con test e raduni a sua scelta, limitando lo strapotere delle squadre di club. Alcune indiscrezioni davano in arrivo Capello già oggi Ma l'incontro finora non c'é stato. Ma potrebbe comunque essere questione di ore. Stando a quanto scritto su Twitter da Amdrei Malosov, Capello potrebbe incontrarsi domani con i vertici della Federcalcio russa. Ieri, appena circolata la notizia, il figlio Pierfilippo, in una breve dichiarazione a Tuttomercatoweb, aveva sottolineato che fino a quel momento non c'erano stati contatti, aggiungendo: "In questo momento è in vacanza a Pantelleria". Dietro l'idea di affidare la panchina russa a Capello ci sarebbe Roman Abramovich, il miliardario padrone del Chelsea che fa da consulente ombra della federazione. Ma qualcuno sussurra che ci sia lo zampino addirittura di Putin, che sarebbe stato consigliato da Berlusconi, che per primo ha voluto Capello allenatore nel suo Milan. Oltre a Capello, che resta in pole position, un altro nome che circola come futuro ct russo è quello di un altro italiano, Luciano Spalletti. "Per me sarebbe un piacere e un grande onore allenare la Russia, anche se so che sarebbe un lavoro molto difficile" ha detto il tecnico sul sito dello Zenit San Pitroburgo. Anche se di fronte al nome di Capello anche lui fa un passo indietro: "Se si mette in conto la sua esperienza, la sua personalità e i suoi risultati è uno dei migliori al mondo. Non c'é alcun dubbio su questo". Ma per molti Spalletti avrebbe il profilo giusto: anche lui è un tecnico dal pugno duro, e poi conosce il calcio russo meglio di Capello. Il problema è che il n.1 di Gazprom, il gigante del gas che controlla dello Zenit, Alexei Miller, non vuole che Spalletti diventi ct. "Se ha preso questa decisione, io devo fare quello che dice" ha concluso l'ex tecnico della Roma. (ANSA)
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