Lunedì 23 Dicembre 2024

Handanovic
e Silvestre
si presentano

Samir Handanovic

"L'Inter è il top club che volevo". Si presenta così il nuovo portiere nerazzurro Samir Handanovic, destinato a prendere il posto di Julio Cesar, non convocato per il ritiro estivo a Pinzolo. "Rispetto e stimo tanto Julio Cesar, per me è un grande portiere, però io con questa storia non c'entro niente - ha spiegato il n.1 sloveno -. E poi, il calcio è così: quando è arrivato lui, all'Inter c'era Toldo, e prima ancora c'erano altri portieri, Fontana, Peruzzi, Pagliuca, e via indietro. Quello che posso dire è che metterò tutto il mio impegno, tutta la mia professionalità. Io però parto da zero, non guardo a chi c'era prima di me e a cosa ha fatto". Schmeichel e Buffon sono i modelli di Handanovic, che sarebbe "potuto partire già prima da Udine ma ottenevamo buoni risultati e sono rimasto volentieri, ci stavo bene. Non mi mancava niente lì. Ho 28 anni ora e sono ancora nell'età giusta per cambiare, ho cambiato e sono contento. Non ci ho pensato molto - ha raccontato -, ero d'accordo con la società che quando sarebbe arrivata l'offerta giusta sarei partito. Eccola".

Raccogliere l'eredità di Lucio al centro della difesa dell'Inter non spaventa Matias Silvestre. "Sarà una responsabilità importante, certo, ma sono pronto", ha spiegato il nuovo acquisto nerazzurro, consapevole che "ci sarà tanta concorrenza per il ruolo di difensore centrale", ma "pronto a guadagnarsi la fiducia di tutti". Il gioco aereo e il tempismo sono le sue doti principali secondo Silvestre, che ieri nel primo test stagionale è stato utilizzato da terzino destro. "Ho dato subito la mia disponibilità all'Inter, a Catania del resto qualche volta ho fatto il terzino destro - ha osservato l'argentino -. E' normale che il mio ruolo preferito sia quello del centrale ma posso fare anche il terzino destro". Arrivato in prestito dal Palermo, Silvestre ha preferito l'Inter ad altre destinazioni. "Ci sono state altre squadre interessate, è vero, ma io ho voluto sempre l'Inter, un grande club. Determinante - ha notato - è stata anche la quantità di connazionali, un vantaggio per me nell'ambientamento". (ANSA)

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