Sui Pirenei Thomas Voeckler fa il bis, resiste Bradley Wiggins, crolla invece Cadel Evans. Ormai la 'fuga per la vittoria' verso i Campi Elisi è diventata praticamente a una sfida a due. Da una parte il britannico con la maglia gialla saldamente sulle spalle, dall'altro Vincenzo Nibali. Il siciliano della Liquigas è l'unico che può ancora insidiare Wiggins. In quanto Chris Froome, secondo in classifica, è un suo gregario e difficilmente si metterà di traverso. Nibali invece è terzo con un ritardo immutato di 2'23". Poco, ma ogni giorno che passa diventa sempre di più. "C'é ancora strada per Parigi, anche se il podio è certamente più vicino - ha detto Nibali -. Ma oggi, oltre alla soddisfazione, c'é anche amarezza, perché pensavo di fare qualcosa di meglio per la tappa. Ma è andata via una grandissima fuga e quindi quel sogno è sfumato. Io comunque ho provato ad attaccare, sto bene e sento che mi manca una bella vittoria. Chissà che domani...". Tenuto conto che c'é sempre la cronometro, dove Wiggins è di un altro pianeta, a Nibali restano ancora le altre due tappe pirenaiche, dove la sua Liquigas darà ancora battaglia. Come ha fatto oggi, con Ivan Basso a fare da gregario di lusso per Nibali. Il varesino ha attaccato in salita cercando di lavorare ai fianchi la Sky, lo stesso Nibali ha provato più volte a fare da solo, ma Wiggins lo ha sempre marcato stretto. Chi si aspettava stravolgimenti da questo tappone pirenaico é rimasto deluso. Le quattro terribili salite della 16/a tappa (Aubisque, Tourmalet, Aspin e Peyresourde) hanno fatto selezione, ma nessuno stravolgimento, almeno per la classifica. Voeckler ha costruito la sua seconda vittoria - che gli vale anche per la conquista della maglia a pois - con un attacco da lontano. Le salite hanno fatto una 'vittima' illustre: Evans, il vincitore del Tour dell'anno scorso. L'australiano si è staccato prima sull'Aspin, prima di mollare definitivamente sul Peyresourde, perdendo alla fine altri 4'40" e adesso a poco più di otto minuti da Wiggins. Un'eternità, come dire che è ormai tagliato fuori anche dal podio. La fuga di giornata è partita a una ventina di chilometri dalla partenza di Pau. Una fuga numerosa (ben 38 i corridori). Voeckler è passato primo su tutti e quattro i colli. A 85 km dal traguardo ha attaccato con Brice Feillu e Daniel Martin, sull'Aspen gli è rimasto dietro solo il connazionale, poi ha fatto il vuoto a 22 km dall'arrivo. Sul traguardo di Bagneres de Luchon il francese dell'Europcar ha preceduto di 1'40" il danese Chris Anker Soerensen e di oltre tre minuti lo spagnolo Gorka Izagirre, che ha preceduto il 'vecchio' Vinokourov. Wiggins dunque continua a sorridere. Sembra inattaccabile il britannico. Lontano anche dalle polemiche doping, dopo il caso di Frank Schleck ("denuncerò un avvelenamento" ha detto il lussemburghese). L'unico che può batterlo resta Nibali, e lui lo sa. "Non mi ha sorpreso, conosco il suo valore nella terza settimana di una grande corsa a tappe. Domani? Sarà ancora una tappa molto dura ma diciamo che Parigi è un po' più vicina". Domani Nibali avrà un'alta grande chance nell'ultimo tappone pirenaico (da scalare Menté, Ares e Port de Bales, prima dell'arrivo in salita a Peyragudes). Per vincere, se non questo Tour, almeno una tappa. (ANSA).
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