Sabato 23 Novembre 2024

"Galliani mi ha deluso
adesso c'è solo l'Inter"

Cassano-show alla Pinetina alla vigilia del debutto all'Inter in campionato. Flash e domande a raffica soprattutto sulla frase che pronunciò al momento del suo arrivo al Milan: "Il Milan sarà la mia ultima tappa perché sono arrivato nella squadra più titolata del mondo. Sono arrivato al top e più del Milan non c'é nulla. E' l'ultima occasione che ho e non tradirò la fiducia della gente che ha creduto in me se sbaglio o faccio qualcosa di errato con questa squadra, vuol dire che sono da rinchiudere al manicomio". Pronta la replica oggi: "Sopra il cielo c'é solo l'Inter. Sono stato accolto benissimo e sono venuto anche per Nagatomo. Uno sfizio...", scherza il barese che ha parlato fuori da ogni metafora riguardo al suo addio al Milan.

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  
Per Cassano, il colpevole del suo addio al Milan è Adriano Galliani che però non vuole neanche nominare. Grandi elogi invece per gli 'uomini mercato' dell' Inter: Ausilio e Branca. Un ringraziamento sentito al presidente nerazzurro Massimo Moratti: "Voglio avere davanti a me delle persone che parlano chiaro. Loro mi hanno detto: 'la situazione e' questa, se ti sta bene è così sennò vai fuorì. Dall'altra parte qualcuno diceva delle cose e ne faceva altre, ma naturalmente quel qualcuno non parlava con me". Un dialogo che si è spezzato dopo essersi a lungo logorato e che si è chiuso definitivamente con la cessione di Thiago Silva e Zlatan Ibrahimovic: "Sono andati via due giocatori insostituibili. Ho preso la palla al balzo e sono andato via. Avevo già chiesto la cessione ad Allegri durante gli Europei. L'ho fatto dire a Galliani dal mio procuratore durante gli Europei. Cosa mi rispondeva Allegri? Io per Allegri ero la quinta, sesta, settima punta. Contavo come il due di coppe". Ma l'uscita di un 'amico' come Ibrahimovic ha avuto un peso sostanziale sulla decisione del giocatore barese: "Lo sento ogni due-tre giorni ma non posso dire cosa ci diciamo. Gattuso? Non ha detto cose sbagliate sullo spogliatoio. Se qualcuno deve far rispettare le regole, non sono i calciatori". (ANSA)

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