"Per andare al Mondiale, si deve passare per questi campi e farsi trovare preparati. Troveremo sempre squadre che ci affrontano così, dobbiamo giocare con una determinazione diversa e altri ritmi". Cesare Prandelli sgrida l'Italia, dopo il pari con la Bulgaria. Non è piaciuta al commissario tecnico azzurro la squadra per approccio e impatto. Non è piaciuta la mentalità. "Abbiamo giocato sotto ritmo - spiega il tecnico dopo il 2-2 con sofferenza di Sofia - I due attaccanti davanti, Osvaldo e Giovinco, mi sono piaciuti. Si sono mossi bene. Ma ci mancava l'uomo tra le linee. All'Europeo rubavamo palla e ripartivamo. Questa volta ci è mancato questo". Dice di non essere deluso, "perché mi aspettavo questa partita così difficile". Però quando la doppietta di Osvaldo ha portato gli azzurri avanti, "abbiamo pensato di poter vincere la partita con quel ritmo: per questo i primi a essere delusi sono i giocatori. Mi aspettavo che fosse difficile, ma non che noi l'affrontassimo così. L'avevamo preparata diversamente. La Bulgaria è stata più squadra". Promosso a pieni voti Osvaldo ("la sua determinazione, il suo impatto alla gara sono davvero da elogiare"), c'é una parola di incoraggiamento anche per Giovinco. "Occasione fallita? Non la vedo così. Per me ha giocato un'ottima partita. Si è fatto trovare pronto, a cercato la porta in un paio di occasioni". Resta la sensazione generale di una partita in cui l'Italia ha sempre subito. "Non ho pensato che fosse fatta dopo la fine del primo tempo. Anche sul 2-1, ero convinto che si dovesse fare il terzo gol", sottolinea Prandelli. "Sul loro pari, abbiamo giocato su un fuorigioco loro che c'era e non c'era, e alla fine mi dicono che c'era, ma non conta questo - aggiunge - Dovevamo difendere diversamente". Una parola per De Rossi, la cui uscita ha lasciato l'Italia in 10. "Se ha giocato è perché era disponibile. Pentito di aver fatto la terza sostituzione presto? No, perché l'infortunio non si può prevedere - si difende Prandelli - De Rossi ha sentito un muscolo contratto, voleva rientrare ma siamo stati noi a dirgli che non era il caso di rischiare. E quanto ai cambi, io non ho paura di farli". Di positivo c'é il risultato. "Il pari non faceva certo parte della mia strategia, ma va bene. Non mi pare che l'Italia abbia mai vinto, qui: ci deve essere qualcosa di particolare". La consapevolezza insomma è quella di essere solo all'inizio di un cammino lungo. Per il quale, Prandelli non perde lo slancio. "Ho molto più entusiasmo di prima. Arrivare al Mondiale è il sogno di ognuno, tifosi e allenatori", la convinzione espressa da Prandelli in mattinata, prima dell'esordio nelle qualificazioni. "Questo può essere un periodo interlocutorio tra l'Europeo appena giocato e il futuro, ma io non lo vivo con apprensione: ho a disposizione molti ragazzi interessanti", ha aggiunto il commissario tecnico azzurro, chiarendo che il "il 3-5-2 scelto per questa partita non è una via definitiva: il modulo dipenderà dai giocatori". Intanto dopo Rizziconi, si profila un altro impegno 'sociale' per gli azzurri di Prandelli. Diego Occhiuzzi, lo sciabolatore napoletano argento a Londra 2012, ha invitato l'Italia a una visita a Quarto, sul campo della squadra trasformatasi da dominio dei clan a simbolo antiracket. E Prandelli ha raccolto, con un minimo di cautela, l'assit. "Quando riceveremo l'invito, cercheremo di incastrarlo tra i nostri impegni", le sue parole. "Siamo molto sensibili a questi argomenti. Vogliamo dare messaggi positivi ai giovani. E quando siamo andati a Rizziconi, abbiamo visto che di giovani ce n'erano tantissimi". Ma ci vorrà tempo prima che la nuova giornata 'sociale' si realizzi. Intanto la nazionale di Prandelli, rientrata nella notte a Firenze, pensa al prossimo impegno di qualificazione. Passerà anche quello per un allenamento a Medolla, tra i terremotati dell'Emilia. Poi martedì a Modena c'é Malta allenata dall'italiano Ghedin.
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