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Mourinho vs Mancini
sfida ad alta tensione

MOURINHO
L'ansia di riscatto del Real Madrid al cospetto delle ambizioni europee del Manchester City, ma anche José Mourinho contro Roberto Mancini, uniti e divisi dal passato comune sulla panchina dell'Inter. Sfida di cartello al Bernabeu nella prima giornata del girone di ferro - il Gruppo D di Champions League - che mette a confronto quattro club vincitori dei rispettivi campionati nazionali (ci sono anche Ajax e Borussia Dortmund). Già staccato dal vertice della Liga (-8 punti dalla capolista Barcellona), alle prese con le incertezze di Cristiano Ronaldo, che pretende un congruo aumento di stipendio, e lo scontento di parte dello spogliatoio, Mourinho sta vivendo una vigilia ad alta tensione. Perché se per il momento le merengues sono ferme all'anticamera di una crisi, un flop nel debutto europeo rischierebbe di creare sconquassi all'interno dello spogliatoio. E non solo. L'ultima sconfitta a Siviglia ha lasciato il segno, come l'accusa post-gara rivolta da Mou suoi giocatori: "Non ho una squadra". Uno sfogo oggi ridimensionato: "Non cambierò di molto la formazione perché affrontiamo una delle squadre migliori d'Europa e voglio schierare la squadra migliore. Nel Real c'é una regola, se vinciamo i meriti sono di tutti noi, ma se perdiamo sono io il primo responsabile". Un modo per ricucire lo strappo con la squadra. Problemi che non sembra avere Mancini, che pure recupera Sergio Aguero per la trasferta spagnola. Dopo la prematura eliminazione dello scorso anno il City punta almeno agli ottavi -obiettivo minimo - per confermare i progressi domestici. Un cambio di mentalità, vincente, che il tecnico italiano pretende anche a Madrid. "Non scendiamo mai in campo, al Bernabeu come ovunque, per il pareggio. Noi vogliamo vincere. Sarà una partita fantastica e prestigiosa per il City, ma anche difficile perché affrontiamo una delle squadre più forti al mondo, con una storia di 100 anni". Dimenticati i balbettii da debuttante dello scorso grazie alla vittoria in Premier League, è un City più consapevole quello che chiede il lasciapassare europeo. "Il Real non è solo Ronaldo, ha tanti giocatori di qualità. Ma anche noi abbiamo una rosa che ha già disputato questa competizione. E se facciamo gli stessi punti della scorsa stagione (10), quest'anno passiamo il turno". Per la prima volta dopo nove anni Mourinho e Mancini si trovano contro. L'unico confronto risale ad una doppia sfida tra Porto e Lazio, risoltasi a favore del portoghese. In comune, il passato all'Inter, e la poca simpatia reciproca. "Ma la gente non deve pensare agli allenatori, sono i giocatori che decidono le partite. Quello che accade in panchina non conta. Ma José è comunque uno dei migliori, e quando lo incontrerò non avrò problemi a salutarlo", si defila Mancini. (ANSA).

 

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