Un punto che alla fine vale come una vittoria. La traversa di Willian in pieno recupero avrebbe potuto complicare ancora di più il cammino europeo della Juve. Il pareggio al debutto casalingo in Champions League contro un eccellente Shakhtar Donetsk, in definitiva, non è da buttare. L'approccio alla gara non è stato quello solito dei bianconeri, il silenzio della tifoseria più calda, in polemica con la società (caro biglietti e non solo), non ha certo aiutato la squadra a scuotersi. "Siamo entrati in campo un po' timorosi - riconosce Massimo Carrera -, sei partite in sedici giorni iniziano a farsi sentire ma la Juve c'é. Abbiamo reagito subito dopo aver subito il gol, ma l'1-1 è giusto. Una volta riportato l'equilibrio, ce la siamo giocata alla pari, con occasioni da una parte e dall'altra, pur soffrendo nel finale. Shakhtar è stato un po' sottovalutato, farebbe un campionato di vertice anche in Italia I tifosi? La situazione è stata un po' surreale, è vero, perché loro sono sempre il dodicesimo uomo...". "Brutto inizio per la stanchezza? Non credo - afferma Leonardo Bonucci -, anche perché dopo abbiamo ritrovato brillantezza nel corso della partita. C'é stato un approccio sbagliato anche per il clima surreale che si respirava allo stadio. I tifosi ci danno sempre qualcosa in più quando giochiamo in casa, che oggi invece è mancato". Il difensore bianconero, autore del preziosissimo gol del pari, analizza il match: "Per come si era messa la gara, siamo stati bravi a recuperare. E' un punto guadagnato, anche se abbiamo avuto le occasioni per vincere, così come lo Shakhtar". Bonucci trova la chiave negativa della serata: "Siamo scesi in campo timorosi, abbiamo concesso agli avversari di comandare il gioco, e questa non è una nostra caratteristica. Se avessimo visto un'altra Juve nei primi venti minuti forse commenteremmo una vittoria". Claudio Marchisio accetta con onestà il risultato: "E' un pari che dà fastidio perché volevamo vincere ma, considerando come è andata negli ultimi minuti, è un punto guadagnato". Sotto la lente sempre l'inizio di gara: "Siamo partiti contratti, senza la solita ferocia, anche perché la fatica si inizia ad avvertire. Giocando ogni tre giorni ci sta di non avere sempre il ritmo migliore. Lo Shakhtar attacca con tanti uomini, è veloce in avanti, non riuscivamo ad impostare l'azione anche dalla difesa. Poi, man mano, siamo riusciti ad alzarci con i reparti e abbiamo creato le occasioni giuste per andare anche in vantaggio, soprattutto ad inizio ripresa, mentre nel finale abbiamo rischiato di perdere". Stephan Lichtsteiner riassume: "Nei primi 15 minuti è mancata l'aggressività che solitamente ci contraddistingue, abbiamo fatto un po' il contrario di quello che avevamo preparato. Volevamo i tre punti per essere primi in classifica, ora sono fondamentali le due partite contro il Nordsjelland". Arriva Giorgio Chiellini: "Non siamo stati bravi a gestire alcuni momenti della partita, c'é stata troppa frenesia. A sprazzi siamo riusciti a fare il nostro gioco, di solito siamo noi abituati a gesire le gare, oggi non ci siamo riusciti. Però se non perdi partite così, è un buon segnale". Lo Shakhtar Donetsk ha invece impressionato per qualità del gioco, capacità di creare occasioni, acume tattico. Mircea Lucescu applaude: "Un punto contro la Juve è importante, ero convinto che avremmo fatto buona partita, siamo buona squadra, non per niente non perdiamo da 26 partite, che non ha paura di giocare contro nessuno". Il tecnico degli ucraini, in passato al Brescia e all'Inter, aggiunge: "Abbiamo controllato gioco, il possesso palla è stato superiore, abbiamo sporcato le linee di passaggio per gli attaccanti avversari e fatto correre a vuoto la Juve. Peccato perché meritavamo di più, il numero di occasioni nettamente a nostro favore". (ANSA)