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Pallotta vuole tutto
scudetto e stadio

Scudetto e nuovo stadio, insieme. L'accoppiata vincente, già uscita sulla ruota di Torino in casa Juventus, rappresenta anche l'american dream di James Pallotta, finanziere di Boston intenzionato a passare alla storia come il presidente della rivoluzione romanista. Il numero uno del club di Trigoria, abituato a trattare coi numeri, ne ha fissato uno preciso sul calendario: 2016. Tra quattro anni la sua Roma dovrà infatti giocare lontana dall'Olimpico, in un impianto di proprietà, e cucirsi nuovamente sulle maglie il tricolore. Un traguardo ambizioso, ma "quando si fanno certi investimenti il rendimento potenziale è fondamentale. Se vuoi guadagnare devi costruire e puntare sui risultati di lungo periodo". "Abbiamo progetti importanti e urgenti come stadio e scudetto - ha ammesso senza problemi Pallotta in un'intervista al quotidiano economico 'ilSole24Ore' - A seconda dell'area scelta, l'investimento potrebbe anche superare i 200 milioni di euro". "Io avrei usato il Colosseo, ma mi hanno detto che era occupato. Scherzi a parte, siamo quasi pronti - ha aggiunto -: abbiamo già avuto numerosi incontri con il Sindaco di Roma e con gli uffici tecnici del Comune". Il territorio capitolino è infatti stato mappato con accuratezza dall'advisor 'Cushman & Wakefield': "Abbiamo esaminato 100 siti, ne abbiamo selezionati 12 e infine siamo arrivati a una short list di 3 aree. Ora siamo alla scelta finale: lo stadio, che avrà 60mila posti, negozi e ristoranti, è stato progettato da un architetto di fama mondiale come Dan Meis (autore dello Staples Center di Los Angeles, ndr) e dovrà essere pronto per i campionati europei del 2016". Insomma la tempistica per Pallotta è già chiara, più difficile al momento è indicare con sicurezza la zona in cui sorgerà effettivamente lo stadio. In ballottaggio ci sono infatti progetti che potrebbero interessare un'area tra i 30 e i 100 ettari: i terreni di cui si parla sono quelli a Tor di Valle, in pole position, oppure quelli del Gazometro a Ostiense. Nel primo caso l'interlocutore con cui dover parlare per raggiungere un accordo è il costruttore Parnasi, conosciuto da Pallotta la scorsa settimana e presente (assieme all'altro costruttore Toti) anche alla cena organizzata dal vicepresidente della Roma, l'avvocato Cappelli. La seconda ipotesi tira in ballo invece l'Eni, ente proprietario del terreno a due passi dallo storico campo Testaccio. Per i tifosi di una volta, una sorta di Colosseo giallorosso.(ANSA).

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