La città e la società del Verona intendono chiedere direttamente scusa ai familiari di Piermario Morosini dopo i cori offensivi di un gruppetto di ultras scaligeri a Livorno sabato scorso. A esprimere questa intenzione é il sindaco Flavio Tosi: "finora ho parlato con il presidente del Verona, Setti, se riusciremo ci metteremo in contatto con i familiari di Piermario Morosini per chiedere scusa a nome della città". "E' una questione di limite - spiega Tosi, ribadendo la sua ferma condanna -, lo stadio non è il teatro dell'opera, i cori ci sono, ci sono anche le offese. Le madri degli arbitri, poverine, se ne sono sentite di tutti i colori. Però insultare la memoria di un ragazzo morto tragicamente, tra l'altro una bravissima persona con vicende familiari difficili, è inaccettabile". "Uno deve capire cos'é lo stadio, cos'é il tifo - aggiunge Tosi -, ma l'insulto gratuito, personale, pesantemente offensivo, questo no. Una persona normale lo capisce, solo uno stupido non lo capisce". Per questo il sindaco di Verona ribadisce l'intenzione di avviare un'azione civile per chiedere il risarcimento dei danni arrecati alla città dagli autori dei cori contro Morosini. "Un comportamento del genere è inammissibile - avverte -. E' giusto che la tifoseria, la squadra, la città condannino questi gesti. La mia prima reazione è stata di rabbia. Adesso aspettiamlo che la Digos e la magistratura facciano il loro corso, quando i responsabili saranno individuati con certezza chiederemo loro i danni". (ANSA).