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Inter alle spalle,
si pensa alla Coppa
Vucinic in forse

Andrea Agnelli
Inter ancora troppo vicina, Europa vicinissima. Per la Juventus sono due le missioni urgenti, lasciarsi alle spalle il match di sabato sera e concentrarsi sull'ultimo treno per la Champions, il Nordsjaelland, da battere assolutamente per continuare a sperare. Ma probabilmente senza Vucinic, che anche oggi non si è allenato e rischia fortemente di non essere in campo mercoledì sera. Scordare l'Inter, sì, ma non la lezione impartita dalla sfida di sabato e non solo, anche da quella precedente con il Bologna e, prima, da quelle Catania e Copenaghen. "Rimane l'amarezza, ma è stata solo una serata storta - assicura Beppe Marotta dai microfoni della Rai - Non dimentichiamoci le imprese straordinarie della squadra nell'ultimo anno". Emergono comunque problemi piuttosto evidenti, certo risolvibili, ma non sottovalutabili ancora: su tutti l'anemia dell'attacco e poi l'uso del turn over, lo schieramento tattico e le mosse della panchina che non sempre si sono rivelate azzeccate nei modi e nei tempi. Sul reparto avanzato è già stato detto tutto, ma basterebbero i numeri a rappresentare la situazione: quanto a gol, i centrocampisti battono gli attaccanti 15 a 12. Ma non è solo questo: le punte, nelle ultime partite, hanno fatto a gara per interpretare male i dettami di Conte, cioé favorire l'inserimento dei centrocampisti, che spesso si sono superati per arrivare in zona gol (vedi la rete di Vidal contro l'Inter e il quasi gol di Marchisio). Uno dei rimedi potrebbe essere rispolverare Matri (che l'anno scorso ha segnato gol decisivi) e dare più fiducia a Quagliarella, in attesa del mercato di gennaio, strettamente collegato alla sorte dei bianconeri in Champions. Anche sul turn over si è registrata qualche decisione discutibile. Una su tutte: perché non fare entrare a partita in corso (magari sul pari) Pogba, in forma strepitosa, per lasciare Giovinco in campo? Sullo schieramento tattico Conte sta effettuando profonde riflessioni: la guardia spietata a Pirlo (ormai sorvegliato speciale da parecchie partite) e gli scarsi sbocchi offensivi soprattutto sulla fascia destra, potrebbero indurlo a tornare al 4-3-3 (ma deve recuperare almeno Pepe, perché Isla non è ancora in forma), o, quantomeno, su un 3-4-3 come quello dell'Inter sabato sera, che consentirebbe di non sguarnire troppo il centrocampo. Anche Pirlo comincia ad accusare un po' di fatica. Ma pure la gara ideale per lasciarlo in panchina, quella di mercoledì, diventa cruciale, perché senza i suoi lanci, difficilmente arrivano i gol, oppure l'uomo viene messo davanti al portiere. Marotta, nel lasciarsi alle spalle l'Inter, ribadisce che non voleva offendere Stramaccioni: "Per me spensieratezza è una virtù e quindi un apprezzamento a un giovane allenatore. Sono andato a rivedermi il vocabolario Zingarelli: significa distensione e serenità. Volevo dire che lui è nelle condizioni migliori per guidare una squadra. Lungi da me fare polemica: se poi Stramaccioni la vuole, faccia pure". (ANSA).

 

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