L'Inter resta in vetta - solitaria, almeno fino a questa sera, quando la Fiorentina giocherà in casa della Sampdoria - con il minimo sforzo: 1-0 (l'ennesimo della stagione) a Torino, con la prima rete nel campionato italiano di Geoffrey Kondogbia, una prodezza in acrobazia in un'azione di calcio piazzato. Ancora più decisivo, tuttavia, è stato Handanovic, un muro insuperabile per i granata in crisi di fiducia: per il Toro due soli punti in 6 partite e oggi la prima sconfitta all'Olimpico, dopo i due pareggi con il Milan ed il Genoa. Non bella, ma solida, l'Inter, sistemata con il 3-5-2 come nell'infelice scontro diretto con la Fiorentina, ha capitalizzato il minimo vantaggio: ha badato a controllare la partita, senza preoccuparsi di affondare. Altre palle-gol le hanno avute solo Nagatomo (7') con un tiro da fuori verso l'angolo più lontano - e Ljaic (36'), che ha sparato altissimo dopo aver saltato Glik. In mezzo tanta fatica granata nel cercare il pareggio, con qualche giocatore stanco (Moretti, Molinaro, Glik), altri gettati nella mischia per necessità, come Gaston Silva, chiamato al posto dello squalificato Glik, o Amauri, rispolverato dopo mesi in panchina da Ventura nei minuti finali per dare il massimo del peso possibile all'attacco, da spalla a Maxi Lopez e Quagliarella. I granata hanno protestato per due episodi di moviola, uno del tempo, un contrasto di Murillo e Belotti e poi Maxi Lopez (21' st) a terra in mezzo a tre difensori nerazzurri. Ma l'Inter con l'insuperabile Handanovic non ha mai ceduto: perfetto il tempismo del portiere nerazzurro nel finale, in uscita su Vives, salvataggio decisivo. Ma già in avvio di ripresa (3'st) Handanovic aveva sbarrato il passo a Quagliarella e Belotti nella stessa azione. Ha avuto ragione Mancini che ha lasciato in panchina Perisic, in campo solo nel finale, Jovetic e Ljiaic. Il 3-5-2 speculare a quello del Toro ha imbrigliato gli esterni del centrocampo granata: rare sono state le sortite di Bruno Peres, poco efficaci le iniziative di Molinaro. Partita di grande spessore di Nagatomo e dello stesso Palacio, schierato dal 1'. Nonostante l'evanescente Icardi - un colpo di testa, alto - e poi niente più, l'Inter è tornata alla regola dell'1-0, con un lampo di Kondogbia, sul calcio di punizione che ha mandato in confusione tutta la difesa granata.