Più pazza di così non si può. L'Inter ritorna in Champions League dopo sei anni e lo fa con una partita delle sue: a San Siro gioca, poi va sotto, scompare dal campo, trova il pareggio con Icardi, rimonta e vince in cinque minuti. Tottenham battuto 2-1 all’ultimo respiro, con una zuccata di Matias Vecino che regala ai nerazzurri i primi tre punti europei e, soprattutto, una bella boccata d’ossigeno. Come a Roma con la Lazio nella sfida decisiva dell’anno scorso, è ancora il centrocampista uruguaiano a fare impazzire i tifosi, in una rimonta che rimarrà a lungo nella testa dei 65 mila del Meazza. Luciano Spalletti alla vigilia chiedeva la partita della svolta e un successo come questo può far davvero sterzare i nerazzurri, dopo il pessimo inizio di campionato. Il tecnico azzecca i cambi e ridà vita ad una squadra che sembrava nuovamente essere scomparsa alla prima difficoltà, affossata anche dalle prestazioni tutt'altro che trascinanti dei suoi big, da Handanovic a Icardi passando per Perisic e Nainggolan. Stavolta, però, il finale è stato diverso. Che non fosse l’Inter delle ultime gare si è intuito in avvio. Un approccio diverso rispetto per i nerazzurri che, anche grazie alla spinta di San Siro, partono concentrati e ordinati, soprattutto quando c'è da andare a pressare. Spalletti conferma il 4-2-3-1, schierando Skriniar nell’inedita veste di terzino destro al posto dell’infortunato D’Ambrosio e preferendo Politano a Candreva sulla trequarti. Il pressing interista funziona solo in parte, perché il Tottenham sbaglia molto in impostazione ma Icardi e compagni non riescono quasi mai ad approfittarne, se non collezionando corner. Il primo tiro in porta è inglese, con una punizione dalla distanza di Eriksen dopo 13'. Rispondono Nainggolan e Vecino, poco precisi dalla distanza. La migliore occasione capita al 34', quando Nainggolan recupera palla su un errore di Vertonghen in piena area ma non riesce a servire Icardi a pochi passi dalla porta. Il finale è di marca inglese, perché sale di giri Eriksen. De Vrij salva su tiro-cross di Son, poi il trequartista danese trova Kane con un lancio millimetrico, ma il capitano degli Spurs non riesce a insaccare a porta vuota dopo aver saltato Handanovic. Il portiere sloveno è comunque reattivo poco dopo, su un cross basso e velenoso di Aurier. La ripresa, però, si apre con il numero 1 nerazzurro protagonista in negativo: prima respinge centralmente un tiro di Eriksen, poi, con un goffo tuffo, non riesce ad evitare che la conclusione del danese (deviata da Miranda) finisca in fondo al sacco. Tottenham in vantaggio, quindi, e l’Inter sembra tornare a rivedere gli spettri delle ultime uscite. Perisic prova a dare la scossa con un colpo di testa, ma la palla è centrale. Spalletti gioca la carta Candreva, proprio al posto di un evanescente Perisic. È però ancora il Tottenham ad avere l'occasione per il raddoppio per due volte con Lamela, su cui salva Handanovic. Il vantaggio sembra mettere la partita nelle mani degli Spurs, perché i nerazzurri si allungano e si scompongono, lasciando campo aperto alla velocità degli inglesi. Una gara che sembrava seguire il copione della sfida col Parma, quando alla prima difficoltà Icardi e compagni avevano alzato bandiera bianca. Non stavolta, perché è proprio il capitano, dopo una prestazione ampiamente insufficiente, a dare il segnale della riscossa: destro al volo su cross di Asamoah e 1-1, con il primo gol stagionale. San Siro diventa una bolgia, perché tutti i 65 mila capiscono che la vittoria è lì ad un passo. La rimonta in 6' porta nuovamente il segno di Vecino: a due minuti dalla fine, è lui che fa esplodere il Meazza, con un colpo di testa da due passi su torre di De Vrij. L’assalto finale del Tottenham è vano, i tre punti finiscono delle tasche dei nerazzurri. E Luciano Spalletti può tirare un bel sospiro di sollievo, perché l'Inter c'è e vuole svoltare davvero.