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Cassano, addio al calcio giocato: "Con un altro carattere avrei potuto vincere di più"

CASSANO

Antonio Cassano ha detto ufficialmente addio al calcio giocato e l'annuncio è arrivato tramite una lettera scritta dallo stesso calciatore.

"È arrivato il giorno, quello in cui decidi che è finita per davvero. Ora ho altre priorità. Per giocare a pallone servono passione e talento ma soprattutto ci vuole determinazione e io in questo momento ho altre priorità". Fantantonio, il ragazzino di Bari vecchia che, bocciato sei volte a scuola, da minorenne si dimostrò sul campo già degno di un Master con un bellissimo gol all’Inter ma il suo talento, per molti è stato sprecato. Franco Sensi si precipitò ad acquistarlo dal Bari per 60 miliardi di lire: ma la coppia con Francesco Totti non assicurò nuovi scudetti ai giallorossi, come il patron avrebbe desiderato. Anzi, con Sensi Cassano litigò, e la storia alla Roma si concluse con un inevitabile addio a Trigoria. Da Roma ecco sbarcare a Madrid, al Santiago Bernabeu. Finì male anche in Spagna, in mezzo a una vita "senza regole, tra liti, gol e sesso esagerato", come Antonio raccontò di se stesso nell’autobiografia.

Sampdoria, Milan, Inter, Parma e ancora Samp le altre tappe della carriera, con un’epica litigata con il presidente doriano Riccardo Garrone, preso a male parole come anni prima Sensi, a fare notizia più delle prodezze sul campo. In blucerchiato Fantantonio si inimicò anche i tifosi, alcuni dei quali dissero di lui che poneva la condizione di non firmare autografi per rispondere ad eventuali inviti a serate.

Antonio, che un anno fa illuse il Verona, vuole essere per i figli avuti dalla moglie Carolina Marcialis, pallanuotista di serie A, quel padre che lui non ha mai avuto.

"Ho capito che non ho più la testa per allenarmi con continuità - dice ora Cassano, che pure qualche giorno fa aveva annunciato il ritorno proprio parlando di una scommessa per la sua famiglia -. Con un altro carattere avrei potuto vincere di più e giocare meglio, ma credetemi, ho vissuto comunque emozioni incredibili e oggi ho accanto a me le uniche cose che contano davvero: la mia famiglia, gli amici e zero rimpianti. Adesso comincia il secondo tempo della mia vita. Grazie all’Entella per l’occasione che mi ha dato".

Il presidente del club ligure, Antonio Gozzi, parla con rammarico della chance mancata: «Era una scommessa difficile, ma era giusto provarci. Una settimana il sogno è durato".

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