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La Juve liquida 2-0 il Milan a San Siro: serata da dimenticare per Higuain

La Juventus supera il Milan senza scomporsi e mantiene il vantaggio di sei punti sul Napoli.
L'11/a vittoria in 12 giornate è frutto di una prestazione solida, aperta dopo 8' dall'incornata di Mandzukic e chiusa al 36' della ripresa dal tap in di Cristiano Ronaldo, al suo primo gol a San Siro. Nel 2-0 finale è protagonista negativo Higuain, che gioca nonostante il dolore all'anca e si innervosisce in fretta. L'incrocio con la sua ex squadra diventa un dramma: prima dell'intervallo sbaglia il rigore, con un colpo destro non irresistibile deviato sul palo da Szczesny, e a 7' dalla fine si becca due ammonizioni, una forse severa per fallo su Benatia e l'altra per proteste, degenerate in una scenata isterica, con compagni ed ex compagni a cercare invano di calmarlo.

Ha osservato quasi impassibile Gattuso, che aveva consigliato a Higuain di affrontare con serenità la serata e, dopo la sosta, di certo dovrà farne a meno almeno contro la Lazio, che intanto ha controsorpassato il Milan al quarto posto con un punto in più. Ricomincerà invece dalla Spal la Juve, prima di un dicembre caldo. Intanto ha reagito al ko di Champions con il Manchester United, gelando un San Siro quasi esaurito.

In tribuna ci sono fra gli altri il nuovo ad milanista Gazidis e gli ex, Galliani e Barbara Berlusconi, e dopo l'addio di questa estate il pubblico rossonero accoglie con insulti e fischi Bonucci. Il difensore ha confessato di essere "rimasto sorpreso" quando Allegri alla vigilia ha annunciato che al suo posto avrebbe giocato Benatia. Al fianco di Chiellini, di nuovo titolare dopo tre panchine in campionato, il marocchino (nel mirino del Milan per gennaio) azzecca quasi tutti gli anticipi.

Ma si fa ammonire per un fallo inutile a metà campo e al 38' in marcatura su Higuain commette un fallo di mano (visto da Mazzoleni solo al video, su indicazione del Var Valeri) che la Juventus avrebbe pagato caro, se l'arbitro gli avesse mostrato il secondo giallo e se l'attaccante argentino avesse battuto meglio il calcio di rigore.
Vorrebbe batterlo Kessie, ma Higuain non sente storie e i bianconeri conservano il vantaggio ottenuto grazie al cross di Alex Sandro e al colpo di testa di Mandzukic, che sovrasta Rodriguez. E' una serata nera per il terzino svizzero, in confusione fra le percussioni di Cancelo e gli inserimenti a turno di Dybala, Cristiano Ronaldo e Mandzukic, un tridente che non dà punti di riferimento.

Senza Cuadrado (febbre), Pjanic e Bentancur (preferito a Khedira) rendono fluida la manovra juventina e anche se Allegri si infuria a ogni minimo errore dei suoi, ne commette molti di più il Milan, molto più lento in fase di costruzione, nonostante i progressi di Bakayoko. Pesano le assenze di Biglia e Bonaventura, e Castillejo è smarrito nel ruolo di seconda punta, tanto che dopo nemmeno mezz'ora Gattuso passa al 4-3-3 allargando Castullejo e avanzando Suso, autore del primo tiro in porta rossonero al 33'.

Il secondo è il rigore, il terzo non arriverà mai, mentre nella ripresa si accende Ronaldo, con una fucilata da venti metri che stordisce Zapata, un sinistro al volo angolato, un tiro in contropiede parati da Donnarumma. Ci prova anche Dybala, che colpisce il palo esterno e allora Gattuso interviene prima inserendo Cutrone e poi nel quarto d'ora finale Laxalt e Borini. La piccola reazione del Milan è però gelata da Ronaldo.

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