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L'Italia torna a San Siro nella sfida contro il Portogallo, Mancini: "Troviamo il gol"

Alla ricerca del gol. Fra i giovani e un gioco più elaborato, Roberto Mancini sta rifacendo il look alla Nazionale, e forse non a caso c'è il sold out a San Siro, dove un anno e pochi giorni fa andò in scena la drammatica esclusione dal Mondiale, dopo lo 0-0 con la Svezia.

Ma la strada è ancora lunga per un’Italia che marcia alla media di un gol a partita e non ha ancora trovato un centravanti trascinatore. Il ct sembra intenzionato a puntare su Immobile contro il Portogallo, match da vincere per forza per continuare a sperare nella qualificazione alla Final Four della Nations League.

L’infortunio di Romagnoli ha tormentato la vigilia e costretto a chiamare Acerbi, ma è un problema soprattutto per il Milan, che già in emergenza in difesa e perde anche Calabria, ko in Under 21. Mancini ha un unico dubbio, fra la punta della Lazio e Berardi.

"Ho 24 ore per decidere, ma Immobile ha molte possibilità di partire dall’inizio - ha ammesso il ct in sala stampa, con in prima fila Gabriele Gravina, al debutto da presidente Figc al seguito degli azzurri -. Immobile nel suo
club gioca in modo un po' diverso, ma ha una qualità importante, fa gol e noi stiamo cercando i gol".

"Sono fiducioso, spero di non essere più il capocannoniere di questa squadra", ha sorriso Giorgio Chiellini, pronto a tagliare il traguardo delle 100 presenze in azzurro nello stesso stadio dove un anno fa ha toccato "il punto più basso della carriera in Nazionale", una "delusione enorme, pesante da sopportare soprattutto a giugno, quando i colleghi delle altre nazionali sono andati in Russia e noi in vacanza: non è stato facile".

Il rinnovamento passa anche dall’esperienza sua e di Leonardo Bonucci, gli unici over 30 fra i titolari contro il Portogallo. "Ora - ha detto Chiellini - c'è un gruppo nuovo, dobbiamo dare continuità al percorso di crescita per arrivare pronti a giugno 2020". Proprio alla qualificazione all’Europeo punta la strategia di Mancini, che non si sente come il medico che ha resuscitato il paziente.

"La Nazionale non è mai morta - ha replicato -. Con la Svezia meritava ed è stata sfortunata. Ci siamo rimboccati le maniche, ma la strada è ancora abbastanza lunga, non è facile tornare ai livelli dell’Italia. All’inizio il morale era sotto i tacchi, ma se a San Siro ci saranno 73mila persone si vede che nelle ultime partite la squadra è piaciuta e
la gente vuole vederla dal vivo. Ci sarebbe piaciuto affrontare anche Cristiano Ronaldo in campo, per lo spettacolo sarebbe stato importante".

Dopo la sfida con il Portogallo torneranno a casa Chiellini, Jorginho, Insigne e Florenzi, "che hanno giocato di più con le loro squadre", ha spiegato Mancini, che per domenica ha convocato anche due Under 21, Kean della Juventus e Mancini dell’Atalanta.

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